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Costo minimo autotrasporto: il caso della tariffa illegale di 0,87 euro al Km
Approfondisci i costi del trasporto merci al km, con focus su tariffe per camion, furgoni e bilici


Trasporti Nazionali e Internazionali

Costo minimo autotrasporto: il caso della tariffa illegale di 0,87 euro al Km

13 Novembre 2024

Nel settore della logistica, la gestione dei costi è cruciale per garantire un servizio efficiente e competitivo.
Il costo trasporto merci al km rappresenta una delle principali voci di spesa per le imprese di autotrasporto.
Per ottimizzare il proprio business, è fondamentale per conoscere e analizzare le tariffe aggiornate.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pubblica periodicamente la Tabella costi di esercizio autotrasporti, che include i riferimenti per le diverse categorie di veicoli e i relativi costi di gestione.

Costo trasporto camion al km: analisi della sostenibilità

Stabilire un costo al km per il trasporto merci non è semplice.

Gli operatori del settore devono considerare una serie di fattori tra cui:

  • costo del carburante: una delle principali voci di spesa per i camionisti, direttamente influenzato dalle fluttuazioni dei prezzi del petrolio;
  • manutenzione e usura dei mezzi: camion e furgoni richiedono continui interventi di manutenzione che pesano sui bilanci;
  • costo del lavoro: i costi chilometrici dei camion devono includere anche le spese per il personale, che possono variare a seconda della distanza percorsa e delle ore lavorate.

Le stime più aggiornate indicano che il costo minimo per garantire la sostenibilità di un servizio di trasporto merci su camion si aggira tra 1,20 e 1,50 euro al km.
La tariffa proposta in alcune situazioni di 0,87 euro al km appare dunque in netto contrasto con tali stime, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte piccole e medie imprese del settore.

Costo chilometrico furgoni e bilici: come varia in funzione del mezzo

Il costo chilometrico non è uguale per tutti i mezzi di trasporto.
Per i furgoni, che coprono solitamente distanze più brevi e carichi minori rispetto ai bilici, il costo al km tende ad essere inferiore.
I valori di riferimento sono aggiornati semestralmente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tenendo conto dell’inflazione ISTAT e delle fluttuazioni dei prezzi del carburante.

Le categorie di veicoli sono divise in quattro classi:

  • Categoria A: veicoli fino a 3,5 tonnellate (furgoni e veicoli commerciali leggeri);
  • Categoria B: veicoli oltre 3,5 tonnellate e fino a 12 tonnellate;
  • Categoria C: veicoli tra 12 e 26 tonnellate (camion di grandi dimensioni);
  • Categoria D: veicoli oltre 26 tonnellate (bilici e mezzi pesanti).

In generale, i veicoli di categoria A e B, come i furgoni, sono più economici in termini di costi chilometrici rispetto ai camion delle categorie superiori.
Tuttavia, è fondamentale prendere in considerazione anche il peso delle merci trasportate, poiché incide sul costo al km camion e sul consumo di carburante.

Consulta la Tabella costi di esercizio autotrasporti del MIT per aggiornamenti regolari e utilizza queste informazioni per prendere decisioni strategiche.

Tariffe trazionisti e il ruolo delle imprese di logistica

Le tariffe per i trazionisti, cioè gli operatori che si occupano del trasporto su lunghe distanze, rappresentano un ulteriore punto di riflessione.
I costi operativi di queste imprese dipendono non solo dalle distanze percorse, ma anche dalla gestione del tempo di guida e dalle normative che limitano le ore di lavoro dei conducenti.
Molte aziende di logistica e trasporti stanno cercando di bilanciare la necessità di competitività con l’obbligo di garantire tariffe sostenibili.
Tuttavia, la sfida principale resta quella di mantenere prezzi che non mettano a rischio la qualità del servizio né la sicurezza dei lavoratori.

Le conseguenze di tariffe troppo basse per il settore

L’introduzione di tariffe troppo basse potrebbe avere pesanti ripercussioni sul settore della logistica, portando a:

  • fallimenti di piccole e medie imprese;
  • sfruttamento del lavoro e riduzione delle condizioni di sicurezza;
  • riduzione della qualità del servizio offerto.

Alla luce delle recenti controversie, appare chiaro che il settore dei trasporti su strada necessita di un quadro regolamentare più chiaro e definito.
È fondamentale che vengano introdotti meccanismi di controllo più rigidi per evitare il dumping sociale ed economico, che mettono a rischio l’intera filiera logistica.
L’adozione di tariffe minime legali che garantiscano un’adeguata remunerazione per i trasportatori e un’equa competizione tra le aziende appare una delle possibili soluzioni per il futuro del settore.





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