Quando si parla di tariffa di trasporto, è essenziale considerare non solo i costi diretti, ma due prospettive chiave:
Durante la stesura di un’offerta, l’autotrasportatore tiene conto di entrambe queste dimensioni. Inizialmente stima il costo totale del servizio, poi applica un margine, e infine verifica la propria offerta rispetto alle dinamiche di mercato.
Ci sono due tipologie principali di costi: fissi e variabili.
Supponiamo che un’azienda di trasporto abbia costi fissi annui di 320.000 € e una flotta di 6 camion che lavorano 210 giorni all’anno, per un totale di 1.260 giorni.
Se l’azienda deve stabilire un prezzo per un servizio di 350 km:
Il prezzo può variare in base alle opportunità di ricarico al termine della consegna.
Considerando un mark-up del 10%, otteniamo le seguenti tariffe:
Se un’azienda, come quella del nostro esempio, propone una tariffa di 675 € ma questa non è competitiva sul mercato, potrebbero esserci diverse ragioni: strutture di costi non ottimali, concorrenti con margini più bassi, o differenti opportunità di ricarico.
Da un punto di vista strategico, la creazione di sinergie con altre aziende potrebbe determinare tariffe più favorevoli per tutti.
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