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Crisi logistica globale: impatto dei canali di Suez e Panama sul trasporto marittimo
Ecco un’analisi approfondita delle crisi nei canali di Suez e Panama e del loro impatto sulla logistica globale. Scopri come questi eventi stanno trasformando il settore e quali sono le prospettive future


Trasporti Nazionali e Internazionali

Crisi logistica globale: impatto dei canali di Suez e Panama sul trasporto marittimo

29 Gennaio 2024

In un mondo interconnesso come il nostro, eventi in un punto del globo possono avere ripercussioni a catena in tutto il pianeta.
È il caso delle recenti crisi che hanno coinvolto due arterie vitali del trasporto marittimo: il Canale di Suez e il Canale di Panama.

Canale di Suez: un nodo cruciale sotto tensione

Il Canale di Suez, cruciale per il collegamento tra Asia ed Europa, rappresenta un passaggio strategico per il 30% del traffico containerizzato mondiale.
Di recente, il conflitto in Medio Oriente ha avuto ripercussioni dirette su questa via marittima.
Le principali compagnie di navigazione, di fronte al pericolo, hanno dovuto deviare le rotte, optando per il più lungo tragitto attorno al Capo di Buona Speranza.
Questa decisione ha comportato un prolungamento dei tempi di viaggio di circa 15 giorni e un conseguente aumento dei costi di trasporto.

Canale di Panama: la siccità colpisce

Parallelamente, un’altra sfida emerge dal Canale di Panama, un’opera ingegneristica che facilita il passaggio di circa il 6% del commercio marittimo mondiale.
La siccità ha impattato significativamente le sue operazioni, costringendo le autorità a limitare il numero di navi transitate giornalmente.
Questo ha portato a ritardi e a un restringimento dei margini di guadagno.

Ripercussioni globali e strategie di adattamento

Questi avvenimenti non sono isolati e le loro conseguenze si estendono ben oltre le immediate vicinanze dei canali.
I porti europei, ad esempio, si trovano a dover gestire flussi di merci irregolari e ritardati.
D’Agostino, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico orientale, mette in evidenza come il porto di Trieste stia vivendo un periodo di stallo, con significative implicazioni per l’intera rete logistica.

La situazione è paragonabile alla crisi del Canale di Suez nel 2021, quando il blocco di una grande nave portacontainer causò un ingorgo massiccio e perdite economiche ingenti.
La lezione è chiara: la resilienza e l’adattabilità sono cruciali in un settore così interconnesso e vulnerabile a eventi esterni.

Queste crisi evidenziano l’urgente necessità di una riflessione approfondita e di un’azione concertata a livello europeo e globale.
La prossima edizione del Festival Euromediterraneo potrebbe essere il palcoscenico ideale per discutere soluzioni innovative, come nuove rotte o strumenti assicurativi speciali, per mitigare l’impatto di tali emergenze sulla logistica marittima.

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