Il trasporto merci del futuro dovrà puntare sull’integrazione, la digitalizzazione e, soprattutto, la sostenibilità.
In Italia, il traffico merci raggiunge 90 miliardi di veicoli/km, equivalenti a oltre 580 miliardi di tonnellate/km (dati 2019).
Il trasporto su strada costituisce l’88% del totale, contro il 9% del cabotaggio marittimo e il 3% del trasporto ferroviario.
È quindi fondamentale affrontare temi cruciali per migliorare l’efficienza del sistema.
Attualmente, la maggior parte degli spostamenti di merce avviene su distanze e percorsi difficili da coprire con soluzioni intermodali, ovvero passando da un mezzo di trasporto all’altro.
Tuttavia, l’intermodalità potrebbe essere un’importante risorsa per ottimizzare il trasporto merci, soprattutto considerando la forte sovrapposizione tra la rete stradale e la distribuzione delle attività produttive sul territorio italiano.
Nel 2021, i primi cinque interporti (Verona, Nola, Padova, Bologna e Parma) hanno generato il 75% del traffico ferroviario merci.
Anche il traffico aereo cargo è concentrato in pochi scali, con Milano Malpensa che movimenta il 72% dei volumi nazionali.
I porti, invece, presentano notevoli differenze in termini di volumi di attività, capacità residua e connessioni con il resto della rete infrastrutturale.
La logistica urbana riguarda la consegna delle merci presso punti vendita e privati, le attività di servizio e di artigianato.
Il traffico urbano è costituito per il 15% da mezzi commerciali, di cui il 60% rappresentato da veicoli fino a 35 quintali.
L’incremento del commercio elettronico richiede una maggiore efficienza del sistema e una nuova pianificazione degli spazi urbani.
Nel 2021, il grado di internazionalizzazione dell’economia italiana ha raggiunto il 63%.
I porti rappresentano la principale modalità di connessione con i Paesi oltre confine (59%), seguiti dalla strada (30%) e dalla ferrovia (11%).
Il cargo aereo, seppur con volumi modesti, ha un ruolo rilevante nelle esportazioni extracomunitarie ad alto valore aggiunto.
Per affrontare le sfide del futuro, è necessario considerare la logistica non come un costo da abbattere, ma come una risorsa sostenibile.
Un’ampia visione del sistema che integri porti, aeroporti e interporti può migliorare la competitività delle merci sui vari mezzi di trasporto.
È fondamentale puntare alla semplificazione e alla digitalizzazione delle procedure burocratiche per rendere più efficienti le spedizioni.
Per accelerare i trasporti dai porti verso l’Europa, è essenziale completare i valichi ferroviari.
Il Terzo Valico dei Giovi, attualmente all’83% dei lavori di scavo, dovrebbe essere ultimato entro il 2025.
Questo corridoio, lungo circa 3.900 chilometri, collegherà l’Italia con la Svizzera, la Francia, la Germania, l’Olanda e il Belgio, connettendo i porti di Genova ai mercati del centro e nord Europa.
Per garantire un futuro sostenibile nel settore del trasporto merci, è necessario adottare soluzioni ecologiche e innovative.
Incentivare l’uso di veicoli elettrici, promuovere l’intermodalità e implementare sistemi di gestione del traffico intelligenti sono solo alcune delle strategie che possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale del settore.
In conclusione, il futuro del trasporto merci richiede un approccio integrato, sostenibile e digitalizzato.
È fondamentale affrontare le sfide legate all’intermodalità, alla logistica urbana e al commercio internazionale, investendo in infrastrutture e tecnologie innovative.
Solo in questo modo sarà possibile garantire un sistema di trasporto merci efficiente, competitivo e rispettoso dell’ambiente.
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