AGGIORNATO AL 25 FEBBRAIO 2022
Si chiama Aeroscraft ed è stato progettato dall’azienda statunitense Aeros per raggiungere la regione artica (Groenlandia, Siberia, Alaska e Canada settentrionale), in accordo con la compagnia aerea islandese Icelandair Cargo, con l’obiettivo di accedere a zone altrimenti difficilmente raggiungibili, per poter sfruttare commercialmente le risorse naturali del luogo (come ad esempio petrolio, gas, giacimenti minerari).
Per lo stesso scopo, la costruzione di impianti per l’estrazione mineraria, l’azienda siberiana Amur Minerals Corporation (Amc) e la società aurifera Petropavlovsk hanno ritenuto conveniente investire nella produzione di dirigibili per il trasporto dei grandi macchinari.
“Costruire un ponte che possa sostenere un Caterpillar 777 – spiega Peter Hambro, executive chief della Petropavlovsk – è molto caro”.
Gli fa eco Robin Young, amministratore delegato e ingegnere geologico della Amc: costruire 350 chilometri di infrastrutture per la circolazione di mezzi pesanti costerebbe oltre 100 milioni di euro”.
I vantaggi del trasporto su dirigibile sono evidenti in queste zone impervie: permettono di coprire grandi distane e ottimizzano il trasporto ovviando alla costruzione di costose infrastrutture.
I dirigibili, però, sembrano poter diventare il mezzo per il trasporto delle merci del futuro: non necessitano di personale, se non di un pilota, a differenza degli aeroporti che impiegano un gran numero di personale, ma soprattutto possono trasportare carichi di grandi dimensioni, avendo una capacità che supera, come nel caso dell’Aeroscraft, quella di un Boeing 747-8F e di un Antonov 124.
Come funzionano i dirigibili e per quali operazioni potrebbero essere impiegati?
Vediamo, dopo una sintesi della storia del dirigibile, quali sono le caratteristiche del nuovo Aeroscraft di Aeros.
Il primo dirigibile fu inventato dall’ingegnere francese Henri Giffard nel 1852.
A differenza delle mongolfiere, difficilmente manovrabili e in balia del vento, nel dirigibile veniva utilizzato l’idrogeno al posto dell’aria calda, permettendo una maggior permanenza in aria e la possibilità di sollevare più peso.
Il dirigibile di Giffar era dotato un piccolo motore a vapore a bordo e poteva raggiungere gli 8 km/h in assenza di vento.
Seguì il dirigibile “La France” del 1884 che, alimentato da un motore elettrico, poteva raggiungere i 23 km/h, ma i dirigibili più famosi furono i cosiddetti “Zeppelin” di inizio ‘900, costruiti in Germania. Si trattava di dirigibili rigidi poi diventati sempre più grandi e veloci.
Negli anni settanta l’ingegnere britannico Roger Munk sviluppò un nuovo dirigibile senza struttura metallica, costituito da materiali leggeri e che impiegava l’elio al posto dell’idrogeno.
I dirigibili moderni, tra cui l’HAV, Hybrid Air Vehicle voluto dalla canadese Discovery Air, possono trovare impiego, oltre che in ambito militare, anche in ambito civile, in particolare per il trasporto delle merci.
Si tratta di modelli ecofriendly, perché nonostante l’elio sia una risorsa limitata e non rinnovabile, “anche se avessimo cento veicoli, userebbero meno dell’1% della produzione annuale mondiale di elio”, come spiega Chris Daniesl della Hybrid Air Vehicles. Inoltre, permettono un minor consumo di carburante rispetto ad un aereo e hanno bassi costi operativi e di manutenzione.
Il dirigibile progettato dalla società statunitense Aeros, chiamato Aeroscraft, ha uno scafo lungo 169 metri, una capacità di carico di 66 tonnellate, non ha bisogno di infrastrutture per il decollo e l’atterraggio e può viaggiare ad una velocità di 220 chilometri all’ora con un’autonomia di circa 5mila chilometri.
Ma la società sta sviluppando anche un modello più grande, in grado di trasportare 250 tonnellate coprendo una distanza di 10mila chilometri senza soste intermedie.
Entro il 2016 dovrebbe diventare operativo, e entro il 2020 dovrebbe entrare in servizio una flotta di 22 aeronavi.
Le manovre di carico e scarico necessitano soltanto di un pilota, ovviando alla necessità del personale di terra, e il decollo avviene verticalmente.
I sistemi COSH – control of static heaviness – e CSCD permettono il bilanciamento del peso e il trasporto può avvenire anche in condizioni geografiche difficili, dal punto di origine al punto finale.
Con una capacità di carico superiore a un Boeing 747 8-F, l’Aeroscraft può trasportare merci di grandi dimensioni, altrimenti difficilmente trasportabili attraverso i corridoi terrestri o con i comuni aerei.
Secondo la società Aeros, l’Aeroscraft introduce un nuovo paradigma nella logistica del cargo aereo, rispondendo alle esigenze di una distribuzione sempre più just-in-time e ampliando la possibilità di raggiungere sempre nuovi mercati.
La tecnologia dell’Aeroscraft, infatti, combina i vantaggi e le caratteristiche dei veicoli ad ala fissa, rotante e dei tradizionali veicoli LTA.
Con questo tipo di aeronave potrebbe cambiare il percorso standard per il trasporto delle merci, aprendo la strada a percorsi alternativi e flessibili.
Il sistema di decollo verticale permette di svincolarsi dal bisogno di infrastrutture a terra, come invece nel caso dei porti, degli aeroporti, delle ferrovie, delle autostrade, e delle stazioni intermodali, e l’Aeroscraft potrebbe potenzialmente raggiungere ogni punto del mondo, compresi quelli ancora non accessibili, aprendo la strada ad opportunità di business finora esplorate.
La Aeros la definisce una soluzione unimodale in un universo cargo multimodale. La possibilità di trasportare le componenti di grandi costruzioni e di procedere all’assemblamento direttamente nel sito di interesse, già sfruttata ad esempio con il trasporto via mare, troverebbe, secondo la Aeros, uno strumento ottimale nel suo dirigibile.