Dal 1° luglio, la maggior parte dei porti italiani sarà dotata di sistemi digitali avanzati grazie ai fondi del PNRR, rivoluzionando la logistica portuale e riducendo i tempi di attesa.
L’introduzione dei Port Community Systems (PCS) a Palermo e Catania segna un passo cruciale verso l’informatizzazione della filiera logistica, facilitando le operazioni di carico e scarico, e l’elaborazione della documentazione doganale.
Questo sistema è già operativo in porti come Genova e Civitavecchia, con altre località come Napoli e Salerno in fase avanzata di implementazione.
L’obiettivo del progetto M3C2 del PNRR è standardizzare e sviluppare sistemi simili in tutti i porti italiani.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, attraverso la società RAM, sta elaborando un bando da 175 milioni di euro per sostenere l’upgrade tecnologico delle aziende di autotrasporto.
I contributi, che copriranno fino al 40% delle spese, saranno destinati a quelle aziende che investiranno in sistemi digitali per migliorare il collegamento con porti, interporti e altre infrastrutture.
Questo bando, previsto entro la fine del 2024, rappresenta un ulteriore passo verso la completa digitalizzazione della logistica italiana nei prossimi 5-10 anni.
Con la digitalizzazione dei varchi portuali, dal 1° luglio, i porti italiani dovranno garantire servizi essenziali come la gestione digitale dei varchi d’ingresso e la localizzazione dei parcheggi.
Tra i PCS già operativi troviamo Genova, Civitavecchia e Ravenna, mentre Trieste ha sviluppato un proprio sistema adottato anche da Catania, Palermo e Ancona.
Livorno condividerà la tecnologia con i 9 porti sardi, Napoli e Salerno, tutti prossimi all’attivazione. Venezia, Bari e Brindisi stanno implementando i propri sistemi digitali.
La digitalizzazione non solo velocizzerà le operazioni, ma permetterà anche l’offerta di servizi avanzati e personalizzati agli operatori marittimi e alle aziende di autotrasporto.
Il collegamento tra le aziende e i sistemi portuali sarà essenziale per massimizzare l’efficienza e la sicurezza delle operazioni logistiche, proteggendo al contempo le infrastrutture dal cybercrime.
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