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La sfida del trasporto merci: servono 13 miliardi di euro per il rilancio
Il trasporto merci ferroviario in Italia necessita di 13 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi europei. Scopri le sfide e le opportunità discusse dai principali operatori del settore a Venezia


Trasporti Nazionali e Internazionali

La sfida del trasporto merci: servono 13 miliardi di euro per il rilancio

12 Giugno 2024

In Italia, il trasporto merci ferroviario rappresenta solo il 12% del totale, contro il 17% della media europea.
Questa disparità rispetto al trasporto su gomma, che copre rispettivamente l’84% e l’80%, è un ostacolo significativo per il raggiungimento degli obiettivi europei.
Infatti, entro il 2030 la quota ferroviaria dovrà raggiungere il 50%, con l’obiettivo finale di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050.

Investimenti necessari per il futuro del settore

Durante un recente incontro a Venezia, organizzato dalla Unione Internazionale dei detentori di carri merci (Uip) e dall’Associazione degli operatori ferroviari e intermodali (Assoferr), diversi operatori del settore hanno discusso le sfide e le opportunità per il futuro del trasporto merci.
La Uip ha stimato che sono necessari 13 miliardi di euro per raggiungere i target europei, in particolare attraverso l’adozione dei DAC (carri intelligenti), che potrebbero aumentare i volumi di trasporto del 30%.

Pier Luigi Navone di Ansfisa ha annunciato l’avvio della sperimentazione del sistema DAC in Italia.
Questo innovativo sistema permette ai treni di diventare vettori energetici unici, trasferendo energia dalla catenaria all’intero convoglio grazie all’accoppiamento automatico digitale.
I primi test coinvolgeranno 6 treni con oltre 120 carri, con un’espansione prevista per il 2026-2027 che includerà 100 treni e 2.000 vagoni in pre-esercizio in tutta Europa.

Il Polo Logistica del Gruppo FS ha delineato un piano di investimenti di 3 miliardi di euro, destinando l’80% di questi fondi all’innovazione dei locomotori e dei carri di ultima generazione.
Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato di Mercitalia, ha sottolineato l’importanza del supporto al sistema digitale DAC, che rappresenta un significativo upgrade tecnologico per la gestione dei treni merci.

Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato di RFI del Gruppo FS, ha illustrato il piano di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie italiane, che comprendono 17.000 km di rete, di cui 5.500 km fanno parte delle reti TEN-T europee.
L’obiettivo è di far viaggiare su questi tratti treni di 750 metri con il massimo peso consentito entro il 2032, aumentando la capacità del trasporto merci e specializzando le infrastrutture.

Il ruolo dei porti

Anche i porti italiani stanno ricevendo investimenti significativi per migliorare i collegamenti ferroviari e sviluppare tecnologie digitali.
Zeno D’Agostino, Presidente dimissionario dell’Autorità portuale di Trieste, ha evidenziato come Trieste sia un esempio virtuoso a livello nazionale, attrattore di investimenti europei.
Le imprese del settore ferroviario hanno infatti investito nella creazione di grandi officine per la manutenzione e riparazione dei carri, contribuendo al rilancio del trasporto merci su rotaia.

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