Con la pandemia la sfida più importante per tante aziende è stata quella di adeguare in maniera rapida la propria Supply Chain ai flussi e ai tempi dettati dalla logistica per e-commerce.
In quest’ottica le aziende che avevano avviato un processo digitalizzazione anche prima della pandemia globale sono riuscite a reggere all’aumento della domanda proveniente dai canali digitali, questo è stato possibile perché avevano già introdotto un modello di Supply Chain Management (SCM) scalabile.
Tutte le realtà che invece ancora non si erano aggiornate dal punto di vista della digitalizzazione hanno dovuto rivedere le piattaforme di gestione della catena distributiva.
Il trend relativo all’aumento dei flussi provenienti dagli e-commerce non terminerà al superamento della pandemia ma si manterrà costante anche negli anni a venire.
Come rilevato nell’ultima edizione dell’Osservatorio eCommerce B2c, realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcom, l’acquisto di prodotti online nel 2020 ha registrato un incremento pari a +5,5 miliardi di euro, il più alto di sempre.
Un incremento davvero incredibile che ha spinto tutte le imprese a rivedere in maniera profonda i flussi logistici, ridisegnandoli completamente.
In questa rivoluzione del settore i sistemi WMS si stanno rivelando strumenti imprescindibili, soprattutto nei settori in cui si è assistito a crescite significative.
Implementare la propria logistica in maniera rapida ed efficiente non è semplice se non si ha un supporto tecnologico adeguato, come spiega Alessandro Annibaletti, Manager Supply Chain & Warehouse Management di Beta 80 Group.
Tutte le realtà che hanno retto bene all’incremento dei volumi, senza modificare i processi, – continua Annibaletti – sono quelle che avevano avviato dei percorsi di digitalizzazione e automazione della logistica già prima dell’avvento del Covid-19.
Un esempio della maggiore resilienza delle aziende con già avviato un processo di transizione tecnologica ci viene dalle realtà che già prima della pandemia globale avevano adottato all’interno del loro WMS sistemi di pick-to-light per automatizzare il picking.
Si tratta di un’implementazione semplice che ha permesso a queste aziende di riuscire a rispondere in maniera rapida alle crescenti richieste provenienti dal mercato mantenendo alti i livelli di servizio.
In queste aziende né i tempi di consegna e né il throughput sono stati messi in crisi dalla crescita improvvisa della domanda.
Accanto a questi primi due parametri presi in esame bisogna tenere sempre presente quello dei costi legati alla logistica.
Le aziende che non sono strutturate tecnologicamente in maniera adeguata per gestire flussi complessi come quelli provenienti dagli e-commerce con l’aumento dei volumi da movimentare dovuti alla pandemia da Covid-19, non solo hanno visto peggiorare le proprie performance rispetto ai tempi di consegna ma hanno assistito a un’erosione consistente delle marginalità.
Questo è successo perché queste aziende non avevano sistemi di logistica digitale adeguati, come ad esempio i sistemi WMS (Warehouse Management System), e questo non ha permesso di gestire al meglio i costi.
Checché se ne pensi Amazon è diventato lo standard per quanto riguarda le consegne B2C: questo vuol dire che ogni realtà che si offre sul mercato con la stessa tipologia di servizi deve offrire uno standard qualitativo pari se non superiore al colosso di Seattle.
All’inizio della pandemia molte aziende non avevano uno store online o lo avevano ma non godeva di troppa importanza, di colpo tutto questo è cambiato.
Le aziende per non perdere visibilità nei confronti dei competitors e per mantenere salda la propria quota di mercato hanno deciso di rivoluzionare il proprio approccio all’e-commerce, molte però si sono concentrate solo sulla parte vendita tralasciando colpevolmente la parte più complessa, ovvero la logistica.
Questo è stato un problema soprattutto per tutte quelle realtà che non avevano internamente sistemi tecnologici adeguati ai nuovi flussi e che quindi non sono riuscite a evadere gli ordini con la stessa velocità con cui li ricevevano.
Una colpa ancora più grave se si pensa che Amazon riesce ad evadere la maggior parte degli ordini nell’arco di 24 ore, anche perché ogni ordine non evaso celermente aumenta per l’azienda il rischio di avere un annullamento oppure il reso.
Avere una logistica adeguata è la chiave per essere concorrenziali sul mercato, se non si hanno internamente le capacità per gestire questi flussi è bene affidarsi a professionisti del settore facendo bene attenzione ai servizi che queste aziende offrono.
Anche quando si affida la propria logistica in outsourcing è bene far attenzione che il partner prescelto abbia sistemi tecnologici adeguati a gestire flussi crescenti e che abbia strumenti in grado di tracciare in maniera precisa e puntuale ogni fase della supply chain logistica.