Numerosi rischi si sono registrati nel settore dei trasporti e della filiera logistica a causa dell’improvvisa pandemia che da mesi ormai ha colpito l’intero globo. Molte aziende si sono trovate davanti a seri problemi, mettendo a rischio la loro operatività, sia in campo economico sia in campo sociale.
Le PMI di tutto il mondo si sono infatti dovute adattare a questi cambiamenti tramite l’introduzione delle misure di sicurezza a favore dei dipendenti e il rispetto delle norme messe in vigore dal Governo.
Tra i settori che hanno subito maggiori danni sicuramente quello del trasporto è uno dei più colpiti. Cambiando la quotidianità è anche variata l’operatività del trasporto delle merci.
Per questo motivo gli esperti del ramo di consulenza sui rischi di AGCS (Allianz Global Corporate & Specialty) hanno emanato un nuovo bollettino sui rischi che spiega ai proprietari di merci come comportarsi durante le emergenze.
Uno dei problemi più frequenti verificatosi durante il periodo di quarantena, con cui i trasportatori hanno avuto a che fare, è stato quello legato alla chiusura di molte aziende.
Spesso gli autisti venivano a conoscenza della chiusura di un’attività soltanto mentre erano in transito, o ancora peggio, una volta arrivati a destinazione, e non preventivamente.
Questo ha portato numerosi problemi.
Un esempio è lo sosta o il retrocedere del camion con l’intero carico di merce, senza gli adeguati controlli o le giuste misure di sicurezza per i prodotti stessi.
Secondo l’analisi condotta da AGCS le merci danneggiate causano gravi perdite al settore dei trasporti. Come è stato spiegato dal Capitano Rahul Khanna, Global Head of Marine Risk Consulting di AGCS, questa situazione di emergenza ha gravato negativamente sulla catena di distribuzione logistica, soprattutto per le aziende che avevano grandi quantità di merce in magazzino o che dovevano trasportare i beni da un territorio a un altro.
Le interruzioni di transito, o ancora, la chiusura di molte PMI hanno infatti aumentato il rischio di deperibilità e danno alle merci.
Nel bollettino, gli esperti di AGCS, mettono in luce le misure di prevenzione da far attuare alle aziende in caso di perdita o danneggiamento delle merci, analizzando due aree fondamentali per le supply chain logistica: i rischi legati allo stoccaggio del carico e i rischi legati alle merci in transito.
L’eccessiva raccolta di merci all’interno dei magazzini, ha portato l’aumento della criminalità organizzata e dei furti all’interno dei depositi. Per questo motivo le aziende dovrebbero impegnarsi ad aumentare la sicurezza dei propri magazzini.
L’emergenza e la chiusura forzata di molte attività commerciali hanno causato una lunga interruzione della supply chain logistica e numerosi ritardi nelle consegne e spedizioni di alcuni prodotti. Questi fattori hanno portato ad un minor spazio di stoccaggio merci all’interno dei magazzini.
Dunque le aziende sono incoraggiate a identificare nuove modalità di stock per le merci che hanno all’interno delle proprie aree, in modo tale da non dover subire ulteriori danni economici.
Prima di caricare il camion e mettersi in viaggio, gli autisti dovrebbero sapere se l’azienda di destinazione è aperta, funzionante e può ricevere il carico o se rimandare la spedizione. Spesso però questo non accade: molte aziende non riescono ad avvisare gli autotrasportatori che si trovano davanti a degli imprevisti.
Una delle soluzioni che le aziende dovrebbero adottare è: trovare una destinazione alternativa che possa ricevere il carico di merce da depositare, in modo che il carico che si trova già in transito o che sta per arrivare a destinazione non debba subire ulteriori danni o ritardi.
In questo modo viene facilitato il lavoro degli autotrasportatori che, anche durante l’emergenza, si trovano sulle strade a percorrere lunghissime tratte.
Altre soluzioni che le aziende devono prendere in considerazione sono l’utilizzo di rimorchi con GPS integrato e dispositivi di monitoraggio dotati di tecnologia Internet of Things.
Queste innovazioni permettono di migliorare e tenere monitorata la tracciabilità della spedizione dopo la partenza del carico.
Questi dispositivi sono utili perché:
La situazione diventa ancora più delicata per i prodotti alimentari e farmaceutici, a cui è stata data priorità durante l’emergenza.
Per questi tipi di prodotti, soprattutto in questo ultimo periodo, sono aumentate le spedizioni e sono stati utilizzati mezzi adeguati che permettono l’integrità e sono in grado di mantenere la temperatura richiesta dal prodotto.