Le merci italiane viaggiano su gomma.
A confermarlo sono i dati Eurostat, che hanno evidenziato come il trend tricolore del traffico merci su strada sia superiore del 10% rispetto alla media europea: l’86,4% contro il 76,4%.
Dati confermati anche in merito ai trasporti nazionali e internazionali, che da e per l’Italia si configura per il 44% come trasporto su gomma, con il restante 56% suddiviso tra acqua, ferro e aria.
Ma quanto costa questa scelta? Il report “Taxing Energy Use 2019” pubblicato dall’Ocse evidenzia che la tassazione per unità di CO2 prodotta dal settore dei trasporti è sul terzo gradino del podio tra i 44 Paesi esaminati.
Come sottolineato da Confartigianato, il trasporto su strada italiano paga tasse per 240 euro per ogni tonnellata di CO2, una cifra pari al 54,3% in più rispetto alla media dei 18 Paesi competitor nel trasporto internazionale su gomma.
Analizzando il principale competitor italiano, la Polonia, il dato si impenna fino ad una differenza dell’81,4%.
Un disequilibrio competitivo che verrà ulteriormente aggravato dall’intervento previsto dall’articolo 76 del disegno di legge di bilancio 2020, che dal 1° marzo del prossimo anno escluderanno dal beneficio fiscale della riduzione dell’accisa sul gasolio per autotrazione oltre 23mila veicoli euro 3 (una misura che, dal 1° gennaio 2021, si allargherà anche ai veicoli euro 4).