Trasporti Nazionali e Internazionali
23 Aprile 2019
L’Autorità dei Trasporti ha recentemente richiesto nuovi contributi a tutte le grandi aziende logistiche di autotrasporto che operano con scali ferroviari, aeroporti e interporti.
Semplificando, si potrebbe parlare di una nuova tassa, a proposito della quale l’Alis, associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, ha già preannunciato di sostenere le aziende che decideranno di ricorrere al TAR contro tale delibera.
“Consideriamo tale imposta dello 0,6 per mille – spiega Marcello Di Caterina, direttore generale dell’Alis – un ulteriore balzello insostenibile per il comparto del trasporto intermodale che, anche nell’attuale momento non positivo per lo stato di salute dell’economia italiana, riveste un ruolo primario nel tessuto produttivo ed imprenditoriale del Paese”.
L’associazione, sempre per voce del suo direttore generale, ha criticato anche la ratio di questo nuovo contributo, nato per promuovere l’accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture e la riduzione delle tariffe ferroviarie e dei pedaggi autostradali.
Il tutto sottolineando tra l’altro come le aziende associate Alis abbiano contribuito a ridurre le emissioni inquinanti.
“Nel solo 2018 la riduzione è stata di circa 1.200.000 tonnellate di emissioni di Co2, sottraendo dalle nostre strade, su direttrici intermodali superiori ai 600 km, oltre 1.500.000 camion. Il rischio – continua Di Caterina – è che l’introduzione di ulteriori oneri per le aziende di autotrasporto italiano generi il ribaltamento dei costi sulla committenza e anche sperequazioni con la concorrenza estera non soggetta a tale misura”.