C’è un tunnel che passa in mezzo ad una montagna che rischia, in positivo, di esser causa di amicizia e collaborazione.
Stiamo parlando del nuovo tunnel ferroviario del Gottardo, e di un’amicizia in termini di collaborazione e scambio commerciale, e perché no, ancora più culturale, tra due nazioni: Italia e Svizzera.
I 57 chilometri che collegheranno attraverso una linea ferroviaria in 2 ore e 40 la città di Milano con quella di Zurigo, porta però con sé anche la consapevolezza di profonde diseguaglianze.
Mentre la Svizzera investe contemporaneamente sul nuovo tunnel del Gottardo, completo nel 2016, su quello del Monte Ceneri, per il 2019, e sulla nuova linea Lugano-Mendrisio-Malpensa, per il 2014, l’Italia pare in ritardo sulle connessioni da Chiasso a Milano che potranno essere compensate solo in parte da un utilizzo del collegamento attraverso Luino.
Note positive, ma anche alcune meno appaganti sono emerse dal convegno di Lugano del 6 marzo 2012.
L’impresa, che è stata definita ciclopica, per le molteplici difficoltà che presenta la cima del Gottardo e per le sorprendenti profondità e lunghezza del passaggio, porterà una vitalità del tutto nuova nel mondo dei porti, degli interporti e delle ferrovie.
La Svizzera, infatti, risulta intensamente interessata all’uso dei porti logistici del Mar Ligure, che potranno rappresentare importanti sbocchi commerciali per la nazione grazie alle nuove interconnessioni ferroviarie.
Questa possibilità si lega, inoltre, ad un progetto di natura pubblico-privata che mira al rilancio dei porti liguri, e dunque della portualità sud europea più in generale, attraverso una riconfigurazione profonda dei collegamenti fra porti ed interporti nel Nord-Ovest.