Arterìa, leader nella movimentazione di opere d’Arte
La logistica nel mondo dell’arte riveste da sempre un’importanza fondamentale legata all’esistenza stessa della circolazione delle opere da un museo all’altro.
Senza un alto tasso di qualità nel trasporto e nella conservazione delle caratteristiche delle opere d’arte non sarebbe possibile ammirare con certezza i capolavori nelle mostre temporanee e non solo.
“L’arte deve circolare, l’importante è che ciò avvenga nel rispetto di determinati criteri di sicurezza ed attenzione per la conservazione“.
Parola di Alvise di Canossa, Presidente di Arterìa leader italiano e quarto nel mondo nella logistica e movimentazione delle opere d’arte, e presidente di Art Defender SpA (logistica stanziale per le opere d’arte).
“Arterìa nasce 10 anni fa, dopo la mia uscita da Saima Avandero.
L’esperienza maturata ci ha permesso di partire con un progetto imprenditoriale focalizzato su una logistica industriale e sulla costante ricerca della qualità.
Con questi due presupposti è stato semplice distinguersi, in un mercato che offriva, in quel momento, soprattutto soluzioni derivate dal mondo del trasloco.
La prima grande esperienza – prosegue – fu il trasporto terrestre di 11 statue di Canova dall’Hermitage di San Pietroburgo fino alla Fondazione Memmo di Roma, opere che non erano mai state spostate dal 1870″.
Oggi Arterìa è presente a Napoli, Roma, Firenze, Venezia, Milano e Torino, ha una partecipazione a Genova e nella partnership di Malpensa Logistic Europa.
Il fatturato supera i 20 milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare a 23 entro il 2012.
La società occupa direttamente 95 persone, più 120 nell’indotto e possiede una flotta di 30 mezzi, tutti di ultima generazione, dotati di condizionamento, controllo satellitare e sospensioni idropneumatiche; è certificata nei bilanci, nella qualità e nella sicurezza Enac.
“L’azienda opera attraverso le sue filiali fornendo assistenza lungo tutta la filiera logistica di progetti che vanno dalle esposizioni alla gestione dei prestiti, alla loro installazione in sede mostra o alla loro movimentazione” spiega il Presidente di Arterìa. “Ogni sede principale è fornita di una falegnameria per la produzione in proprio delle casse e degli imballi, che oggi sono considerati, per quanto riguarda gli accorgimenti tecnologici e le soluzioni dei materiali prescelti, dei veri e propri esempi di sviluppo e di ricerca”.
In questi primi 10 anni Arterìa ha mostrato la capacità di proporre e gestire soluzioni di logistica integrale, raggiungendo elevati standard di qualità senza perdere di vista l’ottimizzazione dei costi e l’evoluzione tecnologica: “L’azienda ha sviluppato una propria rete intranet in cui vengono raccolte e gestire tutte le informazioni, in modo che i project leader possano costantemente monitorare in tempo reale lo status delle operazioni”.
Arterìa assiste i suoi clienti anche sul fronte burocratico seguendo le pratiche doganali e le autorizzazioni all’espatrio delle opere d’arte.
“L’idea con cui abbiamo costruito il nostro modello di sviluppo – sottolinea di Canossa – si fonda sulla ricerca continua di qualità sia nelle procedure operative, sia in quelle organizzative ed amministrative.
Riteniamo che il vero pericolo che tutta la movimentazione d’arte corre è quello di sottostimare i rischi di una gestione superficiale dei processi: troppo spesso ci si espone a rischi o problemi perché si cerca un possibile risparmio nella speranza che non accada nulla di irreparabile.
I danni che ne possono derivare sono, però, ben maggiori di qualunque risparmio e, prima della grande crisi, il mercato iniziava ad esserne consapevole.”
È bene sottolineare come in Italia esistano circa 4000 musei, di cui 1000 diocesani, e normalmente, almeno una volta all’anno, questi organizzano eventi o prestano opere per mostre, sia in Italia che all’estero.
Ogni evento espositivo ha una media di circa 100 opere e quindi è prossimo al milione il numero di opere che si muovono in andata e ritorno, a cui si aggiungono i movimenti creati da galleristi, antiquari e case d’asta.
Art Defender – Lo spazio per l’arte
Ed è proprio in questo contesto che si innesta l’ambizioso progetto imprenditoriale denominato “Art Defender – Lo Spazio per l’Arte”; un progetto avviato nel 2010 scaturito come risposta a due domande: come conservare le opere d’arte e dove farlo.
Allo scopo si sono riunite alcune importanti realtà del mondo della finanza, tra cui il Gruppo Axa, Alleanza Toro Assicurazioni, l’Unione Fiduciaria delle Banche Popolari ed Arterìa.
Art Defender offre i servizi legati alla sicurezza e la custodia dell’opera d’arte collegati ad un complesso sistema nato per soddisfare le diverse esigenze di chi possiede oggetti artistici o comunque di prestigio.
I caveau dispongono di depositi specifici per le diverse tipologie di valori, con la possibilità di monitorare le opere in remoto tramite webcam dedicate.
Tutti gli ambienti sono mantenuti sotto monitoraggio costante di temperatura, umidità relativa, illuminazione e circolazione dell’aria.
Le stringenti misure di sicurezza comprendono: impianti antintrusione, controllo biometrico degli accessi, centrali di videosorveglianza attive 24 ore su 24, sistemi antincendio a gas atossici in grado di saturare gli ambienti entro 3 secondi.
Sicurezza, custodia e conservazione sono i tre cardini di valore che fondano l’intero progetto.
Vengono inoltre offerti servizi di restauro, nonché e soluzioni legate alla catalogazione dei beni e la consultazione degli stessi mediante un apposito sistema informatico.