Il 2020 non è stato un anno critico per tutti: i grandi operatori marittimi del trasporto container nell’anno nero hanno registrato profitti stellari.
Questo aumento dei profitti ha portato i grandi operatori navali, nonostante le difficoltà della supply chain, a crescere tramite una politica sempre più aggressiva di acquisizioni per ampliare le quote di mercato e i servizi offerti.
In realtà questo processo era stato avviato nel 2019 dal gruppo francese CMA-CGM, terzo al mondo con 2 milioni e rotti di container di capacità, acquistando l’azienda logistica CEVA con 7,2 miliardi di fatturato e 170 uffici nel mondo.
Alla fine del 202 Maersk, prima azienda mondiale per trasporto container con una capacità di trasporto di 4.284.728 container standard da 20 piedi, ha acquisito lo specialista di logistica aerea tedesco Senator Air per 660 milioni di euro.
Sempre a fine 2021 l’italo svizzera Msc, al secondo posto nel trasporto container a livello globale, ha acquistato per 3,2 miliardi di euro di LF Logistics, azienda cinese specializzata in trasporti per terra e per mare con 223 depositi in tutta l’Asia.
Tutto questo viene fatto allo scopo di evitare i colli di bottiglia innescati da problemi ai terminal di carico e scarico, di disponibilità di container e di capacità di consegna dei container da parte dei terminalisti.
Proprio per questo motivo i grandi operatori si stanno trasformando in “global carrier”, realtà in grado di offrire al cliente una logistica integrata completa.
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