Digitalizzazione e innovazione tecnologica, sono questi i due pilastri su cui, oggi più che mai, si focalizza l’impegno industriale.
Se un tempo il lavoro era affidato solamente alla forza umana, negli ultimi anni l’automazione logistica sta prendendo sempre più campo.

Per questo motivo numerose aziende si stanno chiedendo se il lavoro all’interno delle fabbriche può essere affidato solamente ai robot e se l’automazione sarà in grado di ridurre il livello di crisi economica.

Da una ricerca svolta qualche anno fa è emerso che: con la crisi del 2008, molti lavori quotidiani svolti dagli operatori sono stati sostituiti da macchine automatizzate.
Esattamente dieci anni dopo si è registrato a livello mondiale un incremento dell’utilizzo di robot del ben 6%, circa 420 mila robot nuovi su un totale di circa 2 milioni e mezzo di robot operativi.

Anche se negli ultimi anni si è verificato l’aumento di robot e automazione, ad oggi si può affermare che questi da soli non ce l’hanno fatta e che il lavoro manuale svolto dal singolo operatore è essenziale per mandare avanti l’azienda.
Germania e Corea del Sud sono infatti l’esempio di come nonostante l’aumento di automazione, si è comunque mantenuto il lavoro dell’essere umano, non ricorrendo all’esclusione di questo.

Due facce della stessa medaglia: robot da una parte, umani dall’altra.
Se da un lato i magazzini logistici non possono fare a meno degli operai, dall’altro l’e-commerce sta diventando sempre più automatizzato.
Per questo motivo presto le aziende, fabbriche e grandi imprese dovranno gestire migliaia di lavoratori che si troveranno a collaborare faccia a faccia con macchine autonome.