Amazon crede che un passaggio di carriera, da quella militare ad un ruolo civile nella logistica, sia una “naturale” transizione. Chi meglio di un militare per gestire imprevisti, ritmi serrati, e mettere in pratica le proprie abilità di leader?
In Italia ha fatto notizia la ricerca di questo tipo di figura, comparsa su LinkedIn.
Se ne è occupato recentemente il quotidiano La Repubblica, affermando che non si tratta di una novità: negli Stati Uniti da tempo Amazon punta sugli ex militari per la gestione dei magazzini, e vengono chiamati non a caso “warriors”.
Amazon Italia ha precisato attraverso una nota la propria politica: “Amazon impiega centinaia di veterani e riservisti nei suoi uffici e magazzini in tutta Europa, un numero che continua a crescere ogni anno. L’azienda ha dato il via al suo programma di supporto agli ex-militari in Europa nel 2017. L’obiettivo è sensibilizzare sulle opportunità che Amazon può offrire agli ex militari. L’assunzione è sicuramente una delle nostre priorità, ma la nostra attività va oltre. Lavoriamo sul coinvolgimento e sullo sviluppo di questi dipendenti in collaborazione con il nostro Affinity Group dedicato, un network di colleghi che condividono il passato da militari e sono connessi con organizzazioni che si occupano di beneficenza e che supportano il ricollocamento di ex-militari in tutta Europa. Sono buoni leader e comunicatori che hanno difficoltà a trovare delle opportunità soddisfacenti dopo aver lasciato l’esercito”.