“La logistica urbana in una visione integrata” è il titolo del Position paper elaborato dalla Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) in collaborazione con Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e Freight Leaders Council con l’obiettivo di elaborare un’analisi della logistica last mile in relazione alla crescita del commercio elettronico.
Anche se questo documento si rivolge principalmente ai responsabili della gestione della mobilità, dei trasporti e delle infrastrutture all’interno delle aree urbane può offrire agli operatori di logistica e di trasporto merci una chiave di interpretazioni delle future misure che verranno introdotte sia a livello locale sia nazionale.
Questo paper si pone come necessario in seguito al cambio sempre più rapido che sta colpendo la movimentazione delle merci nelle aree urbane.
Sempre più consumatori effettuano acquisti online, un fenomeno che è in costante crescita dai primi anni Duemila ma che negli ultimi mesi ha visto un’accelerazione che ha portato alla conseguente crescita dei volumi di merci movimentate nei centri urbani delle città.
Il lockdown entrato in vigore in seguito alla pandemia COVID-19 ha spinto sempre più utenti a spostarsi dagli scaffali dei negozi agli scaffali virtuali, ciò significa che le merci devono essere disponibili nei centri logistici, pronte per essere consegnati direttamente a casa.
Nell’ottica di una continua crescita del fenomeno degli acquisti online i decisori politici, sia centrali sia locali, sono chiamati a elaborare politiche di mobilità sostenibile in ambito urbano, in modo da rassicurare sia i cittadini per quanto riguarda la vivibilità delle città sia gli operatori della logistica che devono aggiornare le proprie flotte in base ai vincoli vigenti.
Bisogna tener presente che la logistica urbana non è solo la logistica last mile legata alla consegna degli acquisti effettuati online ma tutte quelle operazioni logistiche che quotidianamente interessano le città, come ad esempio le consegne di alimentari, di farmaci, al recupero differenziato dei rifiuti, alla consegna dei carburanti, alle manutenzioni, e tanti altri.
Come si può immaginare organizzare un sistema logistico cittadino che tenga conto delle necessità di ogni portatore d’interesse non è semplice, per questo motivo il MIT, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha creato questo documento per offrire uno strumento per aiutare i decisori politici fornendogli una sorta di orientamento sul tema della logistica urbana, il tutto attraverso un approccio olistico alla definizione delle relative politiche.
Per creare il paper “La logistica urbana in una visione integrata” il MIT ha consultato i principali stakeholders e i cittadini in modo da creare uno strumento in grado di aiutare a pianificare nel miglior modo possibile la strategia e le azioni per i prossimi anni.
Da questi incontri è emerso che una delle principali sfide del settore sono il contenimento delle emissioni e della congestione stradale per la logistica urbana.
Gli operatori del settore hanno sottolineato la mancanza all’interno delle città di piazzole dedicate per il carico e scarico e di spazi per microstrutture logistiche.
Mancanze che hanno spinto gli operatori logistici negli anni al fenomeno di sprawl logistico ovvero alla delocalizzazione ed alla concentrazione di piattaforme logistiche nelle aree suburbane.
Inoltre, gli operatori del settore risentono della complessità e delle difformità delle procedure necessarie per accesso alle Zone a Traffico Limitato a cui si aggiunge la difficoltà a lavorare in sicurezza nelle strade e sui marciapiedi delle città.
Chi opera nel settore delle consegne last mile chiede a gran voce, come registrato nel documento, la creazione di una regolamentazione su base nazionale, o almeno su base regionale, per l’accesso alle aree urbane in termini di emissioni e di alimentazione dei veicoli (diesel, GNL, GPL, elettrici, ibridi, etc.).
Avere una pianificazione chiara di queste restrizioni garantirebbe alle aziende di pianificare gli investimenti più serenamente in modo da ridurre i rischi e di riuscire ad ammortizzare i costi in un periodo industrialmente significativo ovvero almeno 5 anni.
Dal documento emerge infatti come le attuali insicurezze sulle normative in atto frena, soprattutto i grandi operatori, nell’avviare un rinnovamento completo del parco macchine attualmente in uso.
Un altro elemento emerso, molto legato a quanto detto poco sopra, è la necessità per gli operatori di conoscere quali saranno gli step che l’Italia intende seguire per arrivare ad avere entro il 2030 un sistema di logistica urbana ad emissioni zero nelle principali aree metropolitane.
Questo è un elemento importantissimo per riuscire da un lato a ridurre progressivamente la dipendenza da fonti fossili non rinnovabili e dall’altro a garantire la continuità del servizio a cittadini ed imprese.
Per ulteriori approfondimenti il documento è scaricabile a questo link: https://mit.gov.it/sites/default/files/media/pubblicazioni/2021-01/La%20logistica%20urbana%20-%20n.1%20dicembre%202020.pdf