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Logistica e trasporti: nuove misure per rendere il trasporto intermodale una realtà

Nel rapporto del Freight Leaders Council i consigli al nostro Paese per migliorare in questo segmento




Trasporti Nazionali e Internazionali

Logistica e trasporti: Intermodalità, Italia tra i peggiori in Europa

3 Dicembre 2018

Uno switch da gomma a ferro che ancora tarda ad arrivare, con anche enti locali (non ultime le province autonome di Trento e Bolzano) che chiedono nuove misure per rendere il trasporto intermodale una realtà.

L’Italia è da questo punto di vista in ritardo rispetto ai competitor europei, anche nonostante l’avvio del Ferrobonus.

Essenziale da questo punto di vista velocizzare l’adeguamento della rete ferroviaria per la circolazione di treni più lunghi e pesanti.
Basti pensare che lo standard europeo è di 750 metri e 2mila tonnellate, mentre in italia la lunghezza è a mala pena di 600 metri e il peso intorno alle 1600 tonnellate.

Questa è una delle indicazioni contenute nel  “Intermodalità ferroviaria, un’occasione per crescere”, presentato qualche giorno fa dal Freight Leaders Council.

Per innalzare uno split modale oggi tra i più bassi in Europa (solo il 13% delle merci viaggia su rotaia contro una media del 18%, per citare uno dei dati più eloquenti) sono necessarie ulteriori misure.

Nell’ottica della riforma portuale, ad esempio, serve dare impulso alla digitalizzazione dei processi, dei documenti e delle connessioni tra operatori della supply chain, mentre rimanendo “con i piedi per terra” sarebbe utile elevare l’appeal della rotaia riducendo il bollo ai Tir che fanno combinato.

Tutto questo per non perdere l’ultimo treno verso la sostenibilità dei trasporti e una migliore qualità di vita.





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