La seconda giornata dell’evento “MOST 2025 – L’innovazione che unisce”, ospitato a Roma e dedicato alle trasformazioni nei trasporti e nella mobilità, restituisce un panorama eterogeneo, in cui i progressi tecnologici convivono con segnali di rallentamento nelle politiche ambientali. Gli Osservatori MOST – SUNRISE, Freight Insights, IOSCA e MOBISCO – evidenziano fenomeni divergenti: la mobilità su gomma mostra una fase di ricarbonizzazione, il trasporto merci fatica a superare modelli tradizionali, mentre la mobilità scolastica rimane fortemente dipendente dall’auto privata. In controtendenza emerge un segmento dinamico: quello delle e-bike, dove l’Italia si conferma attore competitivo nel panorama internazionale, con tassi di crescita rilevanti nelle esportazioni e nella produzione. Il quadro complessivo indica un Paese in transizione, ancora distante dagli obiettivi climatici europei ma dotato di filiere industriali capaci di innovare.
L’analisi delle emissioni dal 2005 al 2024 evidenzia una riduzione complessiva della CO₂ del 14%, mentre il traffico su strada diminuisce del 9%. Tuttavia, il miglioramento associato all’efficientamento dei motori – Euro 6, ibridi ed elettrici – è limitato a un -5%. La decarbonizzazione registrata fino al 2019 si interrompe con la crisi pandemica: traffico ed emissioni tornano a salire, superando persino i livelli pre-Covid. La fase attuale viene identificata come ricarbonizzazione del trasporto stradale, un fenomeno che rischia di compromettere gli obiettivi europei al 2030.
Le proiezioni mostrano scenari divergenti:
Il rapporto sottolinea come i risultati futuri dipenderanno soprattutto dai volumi di traffico, legati all’andamento economico, più che dalla sola sostituzione del parco veicolare. Per raggiungere i target, sarà necessario introdurre misure supplementari, tra cui maggior utilizzo di biocarburanti, riduzione delle dimensioni medie dei veicoli acquistati e diffusione di modelli di guida più sostenibili.
Il Rapporto 2025 dell’Osservatorio Freight Insights mostra un settore in espansione, ma non ancora allineato alle esigenze di efficienza e sostenibilità. Nel 2024 i volumi industriali crescono di oltre +2%, con ricavi in aumento per le imprese di autotrasporto. La strada mantiene un ruolo predominante, superando i 30 miliardi di veicoli-km, ma registra criticità legate a costi energetici in rialzo e basse saturazioni di carico.
Il trasporto ferroviario arretra del –5% rispetto al 2021, frenato da cantieri, congestioni e limiti infrastrutturali, mentre quello marittimo avanza con un +3,9% nel traffico container e un miglioramento della connettività portuale del +4,9% dal 2018. L’aviazione cargo raggiunge il risultato migliore dal 2009 con 1,25 milioni di tonnellate movimentate, ma continua a dipendere da hub esteri per una parte rilevante dei flussi.
Un dato chiave riguarda le imprese committenti: il 96% ha aggiornato la propria strategia logistica e il 40% prevede l’adozione dell’Intelligenza Artificiale entro tre anni per pianificazione avanzata e guida assistita. Il rapporto identifica il trasporto merci come comparto hard-to-abate, che richiede interventi mirati, investimenti tecnologici e riforme regolatorie per sostenere la transizione energetica.
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