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Convenzione Solas pesatura container: pochi i Paesi che hanno linee guida.
L’Italia è tra i Paesi che meglio si sono espressi nel recepimento della convenzione.


Trasporti Nazionali e Internazionali

Convenzione Solas pesatura container: pochi i Paesi che hanno linee guida.

24 Maggio 2016

Dal 1° luglio 2016 ogni container deve avere un peso verificato prima di portarlo a bordo.
Si chiama Convenzione Solas e per rispettarla l’Italia ha già individuato come autorità preposta all’emanazione delle linee guida nazionali il Comando generale delle Capitanerie di Porto (VI reparto).

Purtroppo, però, pare che su 162 Paesi che hanno firmato la convenzione Solas sulla pesatura dei container, soltanto dieci abbiano emanato linee guida che chiariscano agli operatori come procedere.
A denunciarlo è un’associazione di speditori che riunisce alcune grandi realtà della produzione e delle spedizioni, Gt Nexus Shippers Council.

Ne fanno parte aziende come Nestlé e Adidas e corrieri come Dhl e Ups, insieme a una settantina di soggetti che complessivamente movimentano circa 7 milioni di container ogni anno.
La convenzione indica due metodi di pesatura ammessi:

  1. richiede di pesare il container dopo che è stato confezionato;
  2. comporta la pesatura di tutto il carico e del contenuto del container e la somma di questi pesi al peso della tara del container, come indicato sul fine porta del container stesso (metodo peraltro poco pratico per certi materiali come rottami di metallo, grano sfuso e altre merci alla rinfusa).

La stima del peso non è permessa.
Inoltre, chi confeziona il container non può utilizzare il peso fornito da altri.
«Data la molteplicità di vettori oceanici e di terminal portuali – affermano i membri dell’associazione – che sono coinvolti nello scambio di informazioni, il rischio di un’interruzione massiccia del flusso internazionale delle merci e del commercio globale diventa una possibilità concreta».

L’Italia è uno dei Paesi più avanzati nel recepimento della normativa Solas, ma un ingolfamento del sistema avrebbe pesanti ricadute anche sul nostro traffico.
Le linee guida italiane hanno recepito la complessità della materia, introducendo misure provvisorie che permetteranno agli operatori nel corso del prossimo anno, a partire dall’entrata in vigore il primo luglio 2016, di adeguarsi progressivamente.
Questo favorirà le esportazioni italiane, ma restano altri punti critici.





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