Il treno che collega Wuhan (Cina) a Lione giunge nella città francese dopo aver attraversato Kazakhstan, Russia, Bielorussia, Polonia e Germania.
Ecco la «via della seta», che unirà la Cina e l’Europa senza passare per l’Italia.
Questa “esclusione” è considerata da molti una minaccia per l’integrazione economica e sociale del Paese, nonchè per la sua sicurezza mediterranea.
Secondo l’economista Giulio Spinelli, un modo per contrastare questa emarginazione potrebbe essere quello di potenziare l’asse del Brennero.
La linea ferroviaria Verona-Brennero-Monaco e la contigua autostrada del Brennero A-22 rappresentano a oggi il principale asse di collegamento e di trasporto delle merci tra la penisola italiana e i Paesi dell’Europa centrale – Austria e Germania in particolare – ma anche a livello nazionale.
Per il momento, lungo l’asse del Brennero il trasporto su rotaia ricopre un ruolo secondario.
Un potenziamento della linea ferroviario potrebbe generare una serie di effetti positivi sul territorio, grazie al suo contenuto impatto ambientale e ai benefici in termini di sicurezza e minore incidentalità rispetto al trasporto stradale.
Inoltre, le istituzioni dovrebbero lavorare per migliorare l’immagine e la fruibilità del ferro tra gli operatori del tessuto economico per il futuro.