Il Consiglio di Stato ha espresso il parere sulla riforma portuale in atto, sintetizzato in dieci punti dall’autorità stessa.
In prima istanza, il Consiglio ha preso nota del fatto che questa sia la prima riforma organica delle Autorità Portuali dalla loro costituzione, avvenuta nel 1994.
Il Consiglio di Stato esprime poi apprezzamento sugli obiettivi della riforma, focalizzandosi su elementi quali la maggiore interazione e integrazione con le aree logistiche dell’Italia, una maggiore attenzione al coordinamento, una semplificazione e snellimento degli adempimenti amministrativi per le attività portuali.
Nonostante i vari aspetti positivi, il Consiglio ha precisato che ritiene la riforma portuale “necessaria, ma non sufficiente”, poiché i soli interventi di riorganizzazione e semplificazione dei porti “non sono da soli sufficienti a ridare slancio economico al settore”.
Per restituire slancio economico al settore portuale, aggiunge il Consiglio di Stato, bisogna attuare altre riforme, citando quella degli interporti.
Inoltre, il Governo dovrebbe attuare provvedimenti “di manutenzione costante del funzionamento della riforma”.