I cosiddetti “ferrobonus” e “marebonus”, proposti dal Ministro dei Trasporti Graziano Delrio, sono al centro del concept del Piano della Portualità e della Logistica che ora si appresta ad avere dal Consiglio dei Ministri il via libera per il decreto di riforma della governance delle autorità portuali (che passeranno da 24 a 14), tentata senza successo da almeno una decina di governi.
L’obiettivo principale è chiaro: cancellare il modello obsoleto di porto come scalo di carico e scarico e sviluppare invece quello di piattaforma logistica, che mette in connessione diverse modalità di trasporto, puntando esplicitamente a limitare lo strapotere della gomma e incentivando il legame mare/treno.
Il futuro vede proprio i mari, infatti, a dettare le autorità di sistema, come nel caso dell’autorità del Mar Ligure Occidentale, che legherà Genova a Savona, distanti solo 40 km, che diventeranno, così, il “porto dell’Italia”, come sottolineato dallo stesso Delrio.
Le merci correranno direttamente verso il Nord Europa sul corridoio Reno-Alpi, il cui tratto iniziale è situato nel terzo valico ferroviario in via di costruzione.
Solo in questo modo l’Italia potrà cercare di non rimanere ai margini del mercato visto lo strapotere dei porti del Nord Europa e il crescente sviluppo di quelli del Sud e dell’Est Mediterraneo.