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Il Porto di Venezia investe per l'import da Israele.
1,5 milioni investiti per il progetto di trasporto alimentare veloce da Israele e Giordania all'Europa.


Trasporti Nazionali e Internazionali

Il Porto di Venezia investe per l’import da Israele.

7 Dicembre 2015

Il porto di Venezia, insieme a Capodistria e Marsiglia, è stato selezionato come snodo logistico strategico nel Mediterrano per i container refrigerati e le merci deperibili destinate ai mercati europei.
La notizia è arrivata nell’ambito di Fresh Food Corridors, il progetto approvato dal bando “Connecting Europe Facility” targato 2014, e anticipa la nuova catena logistica che si forma da Israele, alla Giordania, alla Palestina, fino all’Europa.

L’iniziativa, sostenuta dall’Unione Europea con un co-finanziamento di 10 milioni di euro del programma TEN-T, coinvolge quattro Paesi UE e quattro Non-UE: Slovenia, Italia, Francia, Cipro, e poi Giordania, Palestina, Israele ed Egitto, nonchè tutti gli attori della logistica, dagli esportatori agli operatori ferroviari che inoltreranno i container lungo le arterie europee.

Per il progetto del corridoio veneziano sono stati stanziati 1,5 milioni di euro, per metà derivanti da un contributi europeo alle attività dei partner veneziani (autorità portuale, spedizioniere Veneta Lombarda Srl e Rail Cargo Logistics – Italy Srl).

“Si tratta di una iniziativa storica – ha dichiarato Andrea Cosentino, general manager di Vls – considerata l’innovazione tecnologica collegata a questo progetto, che permetterà per la prima volta il trasporto delle merci refrigerate dai luoghi di produzione alla destinazione attraversando il continente europeo con l’utilizzo dello stesso mezzo di trasporto, il container frigorifero marittimo.
Tutto senza alcuna manipolazione della merce”.





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