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Privatizzazione Ferrovie: tra Governo e Sindacati braccio di ferro.
L’obiettivo è potenziare il sistema e attrarre nuovi investimenti.


Trasporti Nazionali e Internazionali

Privatizzazione Ferrovie: tra Governo e Sindacati braccio di ferro.

4 Dicembre 2015

Da una parte i sindacati che bocciano il progetto che non garantisce lo sviluppo del settore, dall’altra il Governo che ha avviato, al contrario, il processo: si parla di Ferrovie dello Stato Italiane che, secondo le parole del ministro Graziano Del Rio, hanno ora più che mai bisogno di un piano industriale forte per attrarre gli investimenti.

“È positivo – afferma Delrio – che ci sia un accordo sul fatto che la rete resterà pubblica.
Un pericolo è stato scongiurato e questo garantirà più controlli e più investimenti.
È stato avviato il percorso di privatizzazione che è un mezzo e non un fine: l’obiettivo è potenziare il trasporto regionale e il trasporto merci.

Stiamo già lavorando per questo e le Ferrovie dello Stato possono fare molto di più, e ci sono state date garanzie su questo.
Ora – ha aggiunto il ministro – dobbiamo sviluppare un grande piano industriale, ci vuole saggezza e ponderazione.
Vogliamo che il nuovo piano industriale sia forte per attrarre nuovi investimenti”.

Delrio ha poi reso noto di aver già incontrato il nuovo amministratore, Renato Mazzoncini, col quale ha rapporti già da tempo per i problemi del trasporto regionale visto che il top manager è stato alla guida di BusItalia, la controllata delle Ferrovie.

Come detto però, i sindacati ribadiscono il no.
“Quello di oggi – riferisce il segretario generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano – è stato un incontro interlocutorio.
Il ministro ci ha ribadito cose note: che la rete resterà pubblica e che sul mercato andrà il 40%, ma non si sa di cosa.

Loro vedono la privatizzazione come un progetto di sviluppo ma, per quanto mi riguarda, spero che il tempo gli faccia capire che il gioco non vale la candela visto che, nella migliore delle ipotesi, potranno solo raccogliere 3 o 4 miliardi”.

Sulla stesa linea il segretario della Filt-Cgil, Franco Nasso, che ha osservato come allo stato dei fatti ci sia solo il Dpcm che prevede la privatizzazione del 40% e che la rete resti pubblica.





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