I mercati all’ingrosso italiani sono al centro di una profonda trasformazione per affrontare le sfide della globalizzazione e della sostenibilità. Da spazi storicamente dedicati al commercio locale, stanno diventando hub strategici per la logistica urbana e l’esportazione internazionale, contribuendo al rilancio delle produzioni locali e alla lotta contro lo spreco alimentare.
Alla recente 40ª conferenza mondiale della World Union of Wholesale Markets (WUWM), tenutasi a Rimini, i centri agroalimentari dell’Emilia-Romagna hanno mostrato il loro approccio innovativo. Coordinati da “Emilia-Romagna Mercati Rete Imprese”, il network formato dai mercati di Bologna, Parma, Rimini e Cesena ha delineato una strategia che punta sulla logistica solidale e sul supporto alle piccole imprese per l’espansione internazionale.
Uno degli elementi più significativi dell’innovazione è il progetto di logistica solidale, promosso dalla Regione Emilia-Romagna. Partito a Parma, questo programma ha già permesso il recupero di oltre 2.000 tonnellate di ortofrutta eccedente in tre anni, che sono state distribuite gratuitamente a circa 10.000 famiglie in difficoltà. Dopo il successo iniziale, il progetto è stato esteso alla Romagna e presto arriverà a Bologna, dimostrando come i mercati agroalimentari possano essere protagonisti nella riduzione dello spreco alimentare e nella redistribuzione delle risorse.
Questo approccio non solo rafforza il ruolo sociale dei mercati, ma offre una soluzione concreta per ridurre l’impatto ambientale legato al ciclo produttivo e distributivo degli alimenti.
Grazie alla loro posizione strategica, i mercati agroalimentari emiliano-romagnoli rappresentano un punto di partenza ideale per l’internazionalizzazione delle produzioni locali. La rete ha già avviato collaborazioni con piccoli consorzi e imprese per facilitare la partecipazione a fiere internazionali e l’ingresso nei mercati della penisola arabica.
Con un territorio che rappresenta il 50% dell’export italiano di ortofrutta fresca, il supporto fornito alle PMI diventa cruciale per promuovere i prodotti locali su scala globale. Sebbene queste attività siano ancora marginali rispetto alle grandi dinamiche di mercato, dimostrano una visione strategica per valorizzare le eccellenze italiane senza entrare in conflitto con i grandi player internazionali.
Nonostante le dimensioni relativamente contenute rispetto a colossi come Rungis o Mercamadrid, i mercati italiani stanno diventando un laboratorio di buone pratiche per la logistica e la distribuzione urbana. Grazie ai 270 milioni di euro stanziati dal PNRR per l’ammodernamento delle infrastrutture, i centri agroalimentari possono sfruttare la loro posizione per migliorare l’approvvigionamento urbano e avvicinare i consumatori a prodotti freschi e di qualità.
Secondo Luca Lanini, esperto di logistica e supply chain, i mercati all’ingrosso devono essere considerati un elemento centrale delle politiche pubbliche. La loro funzione redistributiva e il potenziale per ridurre gli sprechi li rendono strumenti fondamentali per promuovere un’alimentazione sana e sostenibile, garantendo al contempo una maggiore equità economica.
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