La guerra dei prezzi del mercato container continua a far parlare di sé.
Nonostante il calo costante delle tariffe e la diminuzione della domanda, la capacità di trasporto rimane invariata.
In particolare, la rotta dall’Estremo Oriente alla costa orientale degli Stati Uniti ha subito un calo del 75% nell’arco di due mesi.
Ciò certifica la fine della stagione dei rialzi dei noli mai visti prima, dovuti alla carenza di attrezzature e risorse, alla congestione dei porti e all’aumento imprevisto della domanda.
In questo mercato contraddistinto da situazioni spesso opposte nelle condizioni tariffarie, molti caricatori stanno cercando di stipulare contratti o accordi indicizzati per poter sfruttare futuri ulteriori cali dei tassi.
Secondo la danese Sea-Intelligence, il calo delle tariffe deve essere considerato come una scelta strategica delle linee di container, che in risposta alla flessione della domanda hanno ridotto drasticamente la capacità e sostenuto l’utilizzo delle navi.
Le compagnie di trasporto merci stanno anche cercando di arginare i rischi stipulando contratti a lungo termine per evitare ulteriori aumenti dei noli.
Ciò nonostante, molti contratti stipulati durante il picco della pandemia sono ancora in vigore, anche se il mercato sta gradualmente ritornando alla normalità.
Le previsioni di Drewry sono di ulteriori flessioni delle tariffe nelle prossime settimane, ma non di grande entità.
Per sfruttare al meglio il mercato, le compagnie di trasporto merci dovranno prendere in considerazione gli accordi indicizzati, che consentono di sfruttare al meglio i cali dei tassi futuri.
Questi accordi sono particolarmente utili in un mercato contraddistinto da incertezze, che rendono difficile prevedere il futuro delle tariffe container.
Vuoi conoscere in anteprima le notizie pubblicate su Logisticamente.it?
Ricevi la newsletter gratuita per rimanere aggiornato sulle ultime novità del mondo della logistica