Questo sito richiede JavaScript per funzionare correttamente. Si prega di abilitare JavaScript nel browser e ricaricare la pagina.
Lavorare come autotrasportatore: padroncino o dipendente?
Una pratica guida per conoscere gli step da seguire per lavorare come autotrasportatore


Servizi e accessori per il trasporto

Lavorare come autotrasportatore: padroncino o dipendente?

10 Dicembre 2020

Lavorare come autotrasportatore è un lavoro complesso che richiede tanta preparazione e dedizione. In Italia il trasporto su gomma rappresenta ancora una fetta importante della movimentazione delle merci, per questo motivo la professione dell’autotrasportatore può offrire ancora ottime possibilità di guadagno.

Con l’aumento dell’e-commerce i trasporti su gomma sono ulteriormente aumentati aumentando le possibilità di lavora anche se le difficoltà non sono poche.

Quando si parla di autotrasportatori possiamo individuare due categorie:

  1. dipendente, ovvero persone che svolgono il proprio lavoro alle dipendenze di una ditta;
  2. padrocinio, ovvero autotrasportatori che effettuano il trasporto per conto terzi.

Nonostante la richiesta di trasporto su gomma sia alta non sempre aprire un’attività in proprio rappresenta la strada giusta soprattutto per due motivi: da un lato la pressione fiscale elevata che riduce al minimo i margini delle imprese familiari e dall’altro la concorrenza degli autotrasportatori provenienti dall’Est Europa che, essendo sottoposti a una regolamentazione meno restrittiva, rappresentano una concorrenza agguerrita.

Come si diventa autotrasportatori?

Per ottenere l’abilitazione per svolgere la professione di autotrasportatore è necessario ottenere Carta di qualificazione del conducente.
Si tratta di un documento obbligatorio secondo le normative europee per tutti gli autotrasportatori con patente di categoria C e D.

La Carta di qualificazione del conducente si ottiene seguendo un percorso di qualificazione professionale composto da 150 ore suddivise sia in esercitazioni pratiche sia in lezioni di teoria.
È un percorso estremamente intensivo della durata di quattro settimane con lezioni di tre ore al giorno, in cui la frequenza è obbligatorio.

In questo percorso sono ammesse solo sei ore di assenza, al superamento di questa quota bisogna ripetere il corso da capo.
Il corso si conclude con un esame che si svolge presso la Motorizzazione, se promossi si ottiene la carta di qualificazione, un documento che ha validità di cinque anni.

Per rinnovare Carta di qualificazione del conducente è necessario seguire un corso di aggiornamento della durata di 35 ore.





A proposito di Servizi e accessori per il trasporto