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Che cos'è il cronotachigrafo digitale?

Cos'è il cronotachigrafo digitale? A cosa serve? scopriamo caratteristiche, casi di truffa e regolamenti dei vari stati occidentali




Non si può non sapere

Che cos’è il cronotachigrafo digitale?

30 Maggio 2024

Il cronotachigrafo digitale è un sistema elettronico installato sui veicoli commerciali (camion, pullman e autocarri) che registra i tempi di guida e riposo dei conducenti e traccia dati al dettaglio relativi a velocità e distanze percorse allo scopo di migliorare le condizioni di lavoro, la sicurezza stradale e una concorrenza più equa.

Andiamo a scoprirne le regolamentazioni, le caratteristiche, i casi di truffe e quali normative applicano gran parte degli stati occidentali.

Lo strumento

Il cronotachigrafo è un componente fondamentale della strumentazione di bordo dei veicoli commerciali ed industriali circolanti nell’area comunitaria europea.
Il dispositivo viene installato obbligatoriamente sui veicoli adibiti al trasporto di cose di peso complessivo superiore alle 3,5 tonnellate (autocarri, autotreni, autoarticolati), e su veicoli adibiti al trasporto di passeggeri (Autobus, autosnodati) con numero di persone, compreso il conducente, superiore a nove.

Originariamente il cronotachigrafo era interamente meccanico con quadrante circolare, per poi passare attraverso apparecchiature analogico/digitali fino alle attuali interamente digitali.
Lo strumento effettua una misurazione di tre parametri: velocità del veicolo, tempi di guida dell’autista, distanza percorsa.
Sono comunque esclusi i mezzi superiori a 3,5t adibiti al trasporto regolare di linea con percorsi entro i 50 km, i mezzi delle forze dell’ordine e le cisterne del latte.
I rilevamenti vengono combinati in modo automatico e, sulla base del Reg. Cee 561/2006, comportano il calcolo immediato delle infrazioni ai tempi di guida.

Il cronotachigrafo digitale, chiamato anche unità veicolo (VU) o semplicemente tachigrafo digitale, è il dispositivo di tipo più moderno, il cui montaggio è obbligatorio sui veicoli nuovi immatricolati dopo il 1 maggio 2006.
L’apparecchiatura salva tutti i “tempi e movimenti” eseguiti: tempo di guida, tempo di lavoro, tempo di riposo, tempo di disposizione, velocità, eventi, guasti, errori, controlli della polizia, dati del conducente ecc.
La memoria del tachigrafo digitale può salvare 2190 conducenti e 93440 attività. Il suo funzionamento è ad anello, in caso di necessità i nuovi dati sovrascrivono quelli più vecchi.

Normativa sui cronotachigrafi

La normativa è europea e si fonda essenzialmente su due Regolamenti del Consiglio del 20 dicembre 1985, e cioè il Regolamento (CEE) n. 3820/85, relativo all’armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada e il Regolamento (CEE) n. 3821/85, relativo all’apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada.

Il Regolamento (CE) n. 2135/98 del 24 settembre 1998 ha poi modificato il Regolamento n. 3821/85 sulle apparecchiature di controllo, introducendo il nuovo dispositivo digitale.
Tale disposizione è completata da un allegato di natura tecnica (allegato 1B), che definisce le caratteristiche funzionali e tecniche dell’apparecchio, oltre che gli obblighi in materia di sicurezza e di operatività.

Il Regolamento (CE) n. 561/2006 del 15 marzo 2006 ha abrogato e sostituito il Regolamento (CEE) 3820/85 ed ha fissato il nuovo termine legale per l’obbligo del TD al 1 maggio 2006.
Recentemente il Regolamento UE n. 581/2010 del 1° luglio 2010 ha definito i tempi entro i quali i dati del TD e delle carte conducente devono essere trasferiti su altri supporti esterni per la corretta conservazione.

La regolamentazione nazionale ha integrato la legislazione europea per l’implementazione del tachigrafo digitale con molti decreti di attuazione.
Dal 1° maggio 2006 tutti i veicoli di nuova immatricolazione adibiti al trasporto su strada di merci con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t e al trasporto di più di 9 persone (compreso il conducente), devono essere dotati del nuovo cronotachigrafo digitale.

Per gli automezzi adibiti al trasporto di merci con massa superiore a 12 t e quelli adibiti al trasporto di persone con peso superiore a 10 t, immatricolati dopo il 1° gennaio 1996, l’installazione è effettuata al momento della sostituzione dell’apparecchio.

Contraffazione e soluzioni

Non sono infrequenti i tentativi di infrazione delle leggi che regolano il funzionamento dei cronotachigrafi, un fenomeno che sembra esser diventato un malcostume diffuso tra italiani e stranieri.
Mediante il software Police Control vengono rilevate le difformità del veicolo verificando velocità, tempi di guida, pause.
La truffa consiste nell’inserire un cavo di rame o una calamita accanto al cronotachigrafo per sabotare il sistema che non comunica più i dati, in questo modo un veicolo risulta fermo laddove non lo era, o riporta dati del tutto alterati.

Tra le finalità c’è anche la tutela della sicurezza dei conducenti perché questi sistemi oltre a modificare i dati del cronotachigrafo, disattivano i sistemi di sicurezza come l’ABS.
Il Police Control riesce a rilevare anche la velocità del veicolo negli ultimi secondi, novità importante nel caso di incidenti stradali.
Un caso eclatante è successo quest’estate in Gran Bretagna quando un autotrasportatore italiano ha subito una pesante sanzione per avere manomesso il funzionamento del cronotachigrafo digitale del suo veicolo: non solo una multa di 250 sterline per ogni violazione riscontrata sull’apparecchio, ma anche la confisca del camion, una sanzione sempre più applicata dalle Autorità.

L’autista è così stato arrestato ed il 4 luglio il Tribunale di Carlisle lo ha condannato per quattro violazioni dei tempi di guida, condannandolo a pagare 250 sterline per ogni violazione.
La multa è stata pagata immediatamente, altrimenti l’italiano avrebbe dovuto scontare 45 giorni di carcere.
Ma una sanzione ben più grave è stata comminata per la contraffazione del cronotachigrafo: la confisca del camion, dal valore stimato in 46mila sterline, con la motivazione che la manomissione rappresenta sia una forma di concorrenza sleale, sia un rischio per la sicurezza.
Applicare la confisca del veicolo oltre ad una pesante multa al conducente è una precisa strategia della Polizia britannica, che ha comminato queste sanzioni diverse volte.

Le sanzioni in ambito UE

>Le sanzioni per la violazione delle norme sui tempi di guida e di riposo dei conducenti di camion e autobus mostrano enormi differenze all’interno dell’Unione Europea, perciò l’Europarlamento ha deciso il 17 maggio 2010 di chiedere ai Governi una maggiore armonizzazione, proponendo di stabilire multe minime e massime uguali per l’Unione.
Inoltre, il Parlamento invita gli Stati ad incrementare i controlli ed investire in aree di sosta dedicate ai veicoli pesanti.

Questa decisione è stata presa dopo avere analizzato i risultati dell’indagine svolta dalla parlamentare Hella Ranner, che ha esaminato le sanzioni di tutti i Paesi dell’Unione, rilevando enormi differenze sia per le multe sia per sanzioni accessorie, come il fermo del veicolo o il ritiro della patente.
Per quanto riguarda le ammende, il rapporto rivela che le cifre massime variano notevolmente da uno Stato membro all’altro: dai 58,23 euro di Malta ai 5.000 euro e più previsti in Austria, Cipro, Germania e Irlanda.
Un caso a parte si rileva in Finlandia, dove viene applicata la cosiddetta “ammenda giornaliera”, la cui cifra è stabilita sulla base di alcune variabili soggettive, come per esempio il reddito giornaliero ed il numero dei figli a carico della persona che deve pagarla.

Il caso Usa

Le imprese statunitensi non hanno mai amato le restrizioni ai tempi di guida e di lavoro degli autisti dei camion, come dimostra il fatto che negli Stati Uniti è sconosciuto il cronotachigrafo.
A testimonianza di ciò è recentissima la notizia riportata da molte testate specializzate nel web di due importanti lobby di commercianti e di ristoratori statunitensi che si sono coalizzate con quelle delle industrie, degli spedizionieri e degli autotrasportatori presentando un ricorso alla Corte d’Appello contro la nuova legge federale sui tempi di guida degli autisti, che pone più limiti rispetto alla legislazione finora vigente.

Alla coalizione – che comprende associazioni dei produttori, degli spedizionieri e degli stessi autotrasportatori – si sono aggiunte anche le due potenti associazioni dei commercianti (National Retail Federation) e dei ristoratori (National Council of Chain Restaurants).
Queste realtà accusano la nuova legislazione di aumentare i costi, compromettendo la debole ripresa dell’economia statunitense.

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