L’importanza della logistica e dei trasporti è stata afferrata ancora di più dai cittadini durante l’emergenza Coronavirus.
Se gli italiani hanno imparato a fare a meno di alcuni settori, variando le proprie abitudini, essenziali sono stati i trasporti che hanno permesso la circolazione delle merci e l’organizzazione della filiera logistica che ha garantito l’approvvigionamento di supermercati, farmacie, ospedali, favorendo la movimentazione della supply chain nonostante il lockdown.
Ma, come per anche altri settori, i due pilastri hanno comunque subito la situazione sia dal punto di vista economico che operativo.
Ad esempio in marzo e in aprile i dati relativi al settore logistico sono negativi: 18 miliardi di euro di ricavi in meno, – 40% per il trasporto di merci su rotaie, – 20% per quello portuale, – 70% per il trasporto cargo aereo e – 50% per l’autotrasporto.
Per questo motivo Ivano Rossi, direttore di Confetra (Confederazione generale italiana dei Trasporti e della logistica) insieme a diversi rappresentanti delle associazioni del settore, durante la Fase 1 si sono rivolti al Governo chiedendo il massimo sostegno.
Per evitare il crollo del fatturato e il collasso due settori logistica e trasporti, sono state attuate misure efficaci, come:
Ad oggi, con l’entrata in vigore della Fase 2, sono state pensate ulteriori strategie per consentire un ritorno alla normalità – dal punto di vista lavorativo – quanto più possibile. In Italia, con l’articolo 7 del DPCM del 26 aprile, il Governo conferma le disposizioni previste nel “Protocollo di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del trasporto e della logistica” del 20 marzo.
Altra conferma arriva per le “Linee guida per l’informazione agli utenti e le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del Covid-19”.