Forrester, compagnia americana che si occupa di ricerca di mercato nell’ambito dell’attuale e del potenziale impatto della tecnologia sulle imprese, si è ritrovata anche quest’anno a intervistare circa 675.000 executive a livello globale per scoprire quali saranno le scelte e le strategie per il 2019, per predire le tendenze aziendali del nuovo anno.
Quello che emerge in primo piano dall’analisi di Forrester è l’esigenza di essere pragmatici e concreti: le aziende devono sviluppare piani intelligenti per far fronte non solo alla forte competizione presente sul mercato, ma anche a situazioni come il rapporto con clienti infedeli, il cybercrime e molto ancora.
Un 2018 non buono da molti punti di vista.
Si è infatti concretizzata una situazione caratteristica dello sviluppo tecnologico in qualsiasi periodo storico: le persone e i modelli aziendali non riescono a stare al passo con la velocità evolutiva della tecnologia.
La capacità di saper gestire questa contrapposizione distingue infatti le imprese che sopravvivono e hanno successo da quelle che falliscono durante questa rincorsa al digitale.
Circa il 50% dei progetti sono stati abbandonati durante il corso dell’anno scorso, e il 2019 è ora il banco di prova per vincere questa battaglia tra arretratezza e sviluppo.
Nell’analisi sono state indicate molte delle strategie e focalizzazioni che troveranno attuazione o almeno una prima maturazione nel 2019.
Tutte queste idee si dovranno comunque adattare alle singole aziende e alla loro vita reale, ma andranno altresì valutate come impulso per la concreta esigenza di impostare strategie di lungo periodo, con una crescita stabile del business basata su tecnologie digitali che siano capaci di rappresentare un differenziale competitivo.
Uno dei primi argomenti generali presi in considerazione è la Customer Experience, per il quale le imprese hanno dichiarato che continueranno la ricerca di business e di mercato, migliorando le strategie e adattandosi anche ai metodi tradizionali di ingaggio e fidelizzazione (come ad esempio sconti e promozioni).
Le aziende hanno affermato anche che avere un obiettivo da raggiungere sarà ora fondamentale e indispensabile e che il brand tornerà a essere una priorità per i manager aziendali, per creare un legame emozionale tra i clienti e l’impresa tramite il prodotto e l’immagine aziendale.
La professione di Chief Information Officer è pronta a evolvere, e mira a trovare una fondamentale sinergia con i Chief Executive Officer al fine di affrontare insieme questa crescita verso il digitale.
In tema di sviluppo tecnologico non può poi mancare la sicurezza, in un momento in cui i “data” sembrano poter essere nelle mani di chiunque.
Si stima che il 2019 sarà un “annus horribilis”, dove persone e aziende verranno cyberattaccate su più fronti.
Forrester presenta il modello “Zerotrust” per avere una sicurezza a multilivello e diminuire la vulnerabilità dei soggetti.
Verrà sviluppato quindi un perimetro protetto con crittografie forti attorno ai data.
Anche i social sono ormai un fattore importante nel mondo delle organizzazioni per creare empatia, emozioni e consenso.
In questo campo è tuttavia essenziale avere delle competenze specifiche, e anche se molti Chief Marketing Officer entreranno nell’universo dei social, non tutti avranno successo.
Un’ultima stima non troppo positiva emersa dall’analisi Forrester è quella che riguarda gli investimenti in martech e adtech, che sono due tipi di lavorazioni su, rispettivamente, i dati derivanti dall’e-commerce e i dati derivanti da terze parti.
Gli investimenti in questo senso saranno ridotti e le tecnologie verranno sempre più utilizzate per azioni specifiche.
Importanti sono in particolare i temi che riguardano l’ambito prettamente logistico, che vive in questi tempi continue trasformazioni in un vortice che va da intelligenza artificiale a blockchain, da Internet of Things ad automazione e robot.
Le iniziative di digital transformation saranno sviluppate dalle imprese in modo selettivo, aiutando questi progetti a crescere insieme ai cambiamenti nelle operazioni aziendali stesse.
Le iniziative concrete varieranno dallo spostare la relazione con il cliente su canali digitali a minor costo, al monetizzare i dati e automatizzare i processi.
Si sente parlare quotidianamente di Artificial Intelligence, un ramo dell’informatica in grado di programmare e progettare sistemi hardware e software che dotano le macchine di caratteristiche “umane”.
Dall’analisi di Forrester emerge che l’intento generale è quello di sviluppare le tecnologie di intelligenza artificiale per sfruttarla al meglio.
La personalizzazione è nel podio delle priorità delle aziende.
B2B indica il business-to-business, inteso come commercio interazionale, che comprende tutte quelle transazioni commerciali elettroniche tra imprese.
Le aziende dovranno allontanarsi dai metodi inefficaci finora utilizzati e attuare strategie di personalizzazione coerenti alle esigenze dei clienti.
Nel mondo della logistica, ma anche in quello aziendale in generale, non è solo importante la Customer Experience, ma anche la Employee Experience, che nel 2019 sarà oggetto di forti investimenti per migliorare la performance lavorativa, la soddisfazione del personale e quindi come diretta conseguenza anche la produttività dell’intera azienda.
Lo skill shortage, cioè la carenza di abilità, è un fenomeno diffuso globalmente in termini di automazione e robotizzazione, che sono invece indispensabili per lo sviluppo aziendale grazie soprattutto alla possibilità di eliminare alcune azioni ripetitive.
Gli interventi del 2019 saranno quindi volti a sanare questa lacuna per favorire l’automazione.
La Blockchain, a partire dalla fine del 2019, verrà utilizzata da circa il 50% dei 100 migliori investitori per una comprensione più elevata delle attività e dell’efficacia dei loro investimenti in advertising.
L’Internet of Things entrerà nel 2019 nel mondo business-to-business e renderà le aziende ancora più efficienti e interconnesse adottando soluzioni notevoli in ambito di industrial manufacturing, sanità, Retail e mercato Utility.