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Tasse sui porti, le associazioni del cluster marittimo protestano
La normativa appare in opposizione con la recente riforma della portualità


Trasporti Nazionali e Internazionali

Tasse sui porti, le associazioni del cluster marittimo protestano

24 Aprile 2018

Si levano a gran voce le proteste delle associazioni del cluster marittimo-portuale (Assoporti, Assologistica, Assiterminal, Assarmatori, Assocostieri, Ancip, Assogasliquidi, Antep, Angopi, Confetra, Confitarma, Federagenti, Federazione Del Mare, Fise-Uniport, Fedepiloti, Fedespedi, Unione Piloti) dopo l’annuncio della procedura attivata dalla Commissione Ue che porterà ad una stangata per i porti italiani.

Nella nota congiunta si legge: “Le associazioni del cluster marittimo-portuale denunciano i contenuti della lettera ricevuta dal governo italiano con la quale si richiede la modifica del Testo Unico delle Imposte Dirette nella parte che esonera gli enti pubblici dal pagamento delle imposte.
Far apparire le Autorità di sistema portuale come imprese impegnate in attività economiche è giuridicamente sbagliato rispetto alla normativa vigente e alle scelte chiaramente contenute e ancor recentemente ribadite nella legislazione nazionale.
Si rischia quindi soltanto di alimentare inaccettabili tentativi di modificare il modello pubblicistico dei porti italiani”.

Nella nota si spiega che considerare l’attività di riscossione delle Autorità di sistema portuale come delle attività d’impresa di diritto privato abbia come conseguenza diretta quella di creare incertezze nel dato normativo vigente in danno degli operatori, mettendo quindi in pericolo i positivi risultati derivanti dalla recente riforma della portualità fortemente voluta dal Ministro dei Trasporti Delrio.





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