Hanno firmato un patto di collaborazione su più fronti il porto di Genova e la Svizzera.
Con l’obiettivo di riconquistare i traffici che oggi entrano in Europa passando dagli scali del Nord, l’accordo che ha visto la luce nel corso del convegno “Un mare di Svizzera” organizzato dall’Autorità portuale di Genova per vuole dare un forte impulso ai collegamenti intermodali transfrontalieri, così da favorire entrambi le economie, ma si impegnano a collaborare nelle relazioni economiche per sviluppare nuove opportunità di commercio anche nei settori del trasporto, della logistica e delle scienze della vita.
“Siamo alle soglie di tappe e decisioni importanti sia sul fronte svizzero che su quello italiano sul corridoio Reno Alpi: nel dicembre 2020 finisce il traforo del Monte Ceneri, da Lugano al Gottardo, nel 2021 sarà pronto il Terzo Valico e a quel punto avremo una ferrovia pianeggiante da Genova fino alla Germania, un caso unico per un corridoio merci così importante”.
Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona) parte dalle date per fare il punto a Lugano sulla situazione e gli investimenti.
I porti di Genova e Savona fra efficientamento ferroviario e opere portuali prevedono 2 miliardi di investimenti pubblico-provato, compresi i terminal di Bettolo e Vado ligure e la nuova diga di Genova.
Poi c’è il Terzo valico, l’alta velocità ferroviaria tra Genova e Milano.
“La Svizzera ha già costruito la sua ferrovia piana transalpina, che per noi può essere una grande opportunità oppure un rischio nel confronto con i porti del Nord Europa – avverte il Presidente della Liguria Giovanni Toti – Occorre sfruttare questa occasione, essere più competitivi al più presto”.