In Italia, come nel resto della cosiddetta vecchia Europa, mancano gli autisti professionali di mezzi pesanti.
Solo nel nostro Paese si stima un fabbisogno di almeno 20 mila persone nei prossimi 10 anni.
L’allarme è lanciato anche dalla federazione nazionale dell’industria chimica che, insieme alla carenza di personale, in occasione dell’evento Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry che si è svolto a
Milano, denuncia subvezione, e la presenza di società di comodo all’estero.
Gaetano Conti, Presidente del comitato logistica di Federchimica ha ricordato che il fatturato di questo comparto vale in Italia 50 miliardi di euro, di cui la logistica pesa per circa 10 miliardi.
“Data la pericolosità dei carichi, la sicurezza è un elemento di primaria importanza per il trasporto di prodotti chimici e quindi grande attenzione viene data alla logistica parte delle imprese”, ha sottolineato Conti.
Alla parole di Conti hanno fatto eco quelle di Michele Paruzzi, Vicepresidente del comitato di Federchimica dedicato alla logistica, ma anche quelle di Armando Pugliese, Direttore della logistica dell’azienda Italtrans di Calcinate, una delle maggiori realtà italiane del settore.
“Purtroppo in questi anni il mestiere di autista – spiega il manager – ha perso di “appeal” e ci troviamo di fronte una preoccupante crisi vocazionale.
I giovani, probabilmente anche a causa della qualità della vita dell’autista che, fra turni festivi e soste notturne nelle piazzole autostradali, comporta certo dei sacrifici, rifiutano il lavoro, anche se si tratta di un posto stabile”.
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