Gli scali ferroviari di Arquata Scrivia e Novi San Bovo rientreranno nel progetto di sviluppo dello logistica del Nord Ovest.
Questi i piani della società genovese FuoriMuro, che dal 2010 gestisce i traffici ferroviari del porto di Genova; nell’ultimo convegno dei vertici dell’azienda hanno parlato della riqualificazione dei due scali.
Erano già stati proposti 18 milioni di euro per il progetto, di cui 11 per Novi, mentre il progetto arquatese prevede l’ampliamento dell’area, che complessivamente arriverebbe a 500 mila metri quadri.
Per completare il quadro mancano per ora gli investimenti pubblici.
Secondo l’azienda, la riqualificazione del polo di Arquata e dello scalo di San Bovo “può fare da volano per il successivo sviluppo dello scalo di Alessandria, dove si stima siano necessari investimenti importanti di dismissione e ricostruzione (almeno 50 milioni di euro) che potrebbero essere attivati in un secondo step”
Melania Molini, responsabile commerciale della FuoriMuro, ha dichiarato che: “dal 5 gennaio a oggi abbiamo effettuato dieci treni con origine dal terminal Vte e dal terminal Sech nel porto storico adibiti al trasporto di merce containerizzata destinata all’Interporto di Arquata.
È un’opportunità importante di sviluppare la relazione, con la possibilità concreta di trasferire da subito almeno 5mila contenitori l’anno dalla strada alla ferrovia”.