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Come si evolverà la logistica dopo l'emergenza Coronavirus?
Ecco come la logistica si evolverà in seguito al Coronavirus


Trend

Il futuro della logistica in Italia nel post-Covid

8 Giugno 2020

La logistica, così come ogni settore della società, sta facendo i conti con gli effetti dovuti dal Coronavirus.
Non si tratta più solo di reagire all’emergenza ma di ripensare da zero al funzionamento dell’intera struttura organizzativa della filiera logistica.

Con alti e bassi, la supply chain logistica è riuscita a reagire in maniera ottimale ai mesi difficili del lockdown ma di fronte a un futuro incerto vanno ripensati i modelli di sviluppo futuri.

Gli investimenti dei player logistici dovranno far tesoro dei cambiamenti avvenuti in questi mesi usandoli come punto di partenza per la riorganizzazione della supply chain logistica e per gli investimenti.

 

Logistica per l’e-commerce, un sistema in continua crescita

Gli acquisti online sono aumentati, per capire questo basta pensare a quanti acquisti online ognuno di noi ha effettuato nei mesi di lockdown e confrontarli al periodo precedente.
Il fenomeno dell’e-commerce ormai è esploso in Italia per tutte le tipologie di merci.

Non è più sono un fenomeno di “nicchia” legato solo a beni quali tecnologia e abbigliamento ma si è allargato a settori come l’alimentare e il farmaceutico, ambiti fino a pochi mesi fa toccati solo marginalmente dal fenomeno dell’e-commerce.

A stupire poi non è solo l’aumento del numero di acquisti effettuati online ma il numero di acquirenti, cresciuto esponenzialmente.
Non acquistano online solo i ragazzi ma anche le fasce più adulte, quelle storicamente più restie ad affidarsi alla tecnologia.

Le esperienze di questi mesi certamente porteranno con sé effetti a lungo temine, per questo molti player della logistica si stanno attrezzando per sfruttare al meglio questo trend in crescita.
Questo fenomeno porterà all’aumento della superfice di magazzini necessari in Italia e a una ristrutturazione di quelli esistenti per risponde in maniera rapida alle nuove richieste dei consumatoti

 

Hub logistici: la risposta infrastrutturale ai nuovi trend della logistica

Non solo nuovi grossi magazzini di stoccaggio merci o l’ampliamento dei magazzini esistenti, per rispondere alle nuove richieste del mercato i grossi player logistici stanno anche investendo in hub, piccoli magazzini della logistica.

Questi hub sono ubicati alle porte delle città ed hanno il vantaggio di potersi installare in aeree già esistente.
Le periferie delle città italiane sono, tristemente, ricche di capannoni di artigiani ormai vuoti, ex- concessionarie d’auto e aree demaniali o private ad ex uso industriale abbandonate, tutti questi luoghi sono ubicati in aree potenzialmente strategiche per la logistica.

Questi luoghi si prestano ad essere rinnovati e riqualificati per essere usati come hub per la logistica dell’ultimo miglio.

Un esempio di questo tipo di progetto viene dal colosso americano Amazon che sta creando una supply chain logistica basata da un lato sul grosso hub periferico di Castel San Giovanni (Piacenza) e dall’altro su tanti piccoli hub di prossimità ubicati alle porte delle città.
Questa strategia non solo prende in esame i trend in crescita nell’ultimo periodo ma è un modo per accedere alle città in modo più razionale cercando di aggirare le zone a traffico limitato, zone che saranno sempre più estese in futuro.

 

Spesa in stile McDrive e dark Kitchen: ecco altri trend per la logistica immobiliare

La spesa online funziona, piace ma potrebbe essere una soluzione che sul lungo periodo potrebbe diminuire il suo appeal, da qui nasce l’idea di creare una sorta di McDrive della spesa.

Strutture complementari ai supermercati che “si trovano su arterie principali dei pendolari, – afferma Giovanni Cassinelli, vicepresidente di Immobiliare 2C di Pioltello, società operante nel B2Bm – con la stessa filosofia dei distributori di benzina, in uscita della città da mano destra, per tornare a casa la sera e ordinare con poco anticipo”.

Un nuovo modo di fare la spesa, alternativo all’e-commerce in cui senza scendere dall’auto si possono acquistare alcuni beni essenziali come: pane, uova e latte.
Alcune esperienze di questo tipo sono state fatte, alcuni anni fa, da Auchan a Torino e Rozzano in via sperimentale, gli Auchan Drive però al tempo non ebbero successo.

Ora la situazione è cambiata e anche questo tipo di soluzioni sembrano appetibili. Proprio per questo motivo alcuni player dell’immobiliare logistico stanno investendo in questo tipo di progetti.

Un’altra area di investimento degli operatori dell’immobiliare logistico sono le cosiddette dark kitchen. In un mondo in cui il distanziamento sociale è diventata la base della società luoghi come i ristoranti devono ripensare i propri spazi.

Alla base delle dark kitchen sta il concetto di creare dei ristoranti senza coperti, semplici cucine pensate per servire i pasti a domicilio.
Un modo nuovo di pensare alla ristorazione che si appoggia sui sistemi di ordinazione online.

Alla luce del successo delle consegne di cibo molti investitori si stanno proponendo per supportare la creazione di hub in cui in un solo luogo vari ristoratori possano dare vita alla loro cucina.
Un concetto nuovo ma che potrebbe portare alla creazione in futuro di veri e propri magazzini-ristorante.





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