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Uganda: il progetto ferroviario italiano che ridisegnerà la logistica del Lago Vittoria
Un’infrastruttura da 650 milioni rafforza l’asse Italia–Uganda e la connettività dell’Africa Orientale


Trasporti Nazionali e Internazionali

Uganda: il progetto ferroviario italiano che ridisegnerà la logistica del Lago Vittoria

22 Novembre 2025

Il governo ugandese ha inserito tra le sue priorità infrastrutturali la realizzazione di una nuova linea ferroviaria di 62 chilometri tra Tororo, snodo logistico fondamentale vicino al confine con il Kenya, e Majanji, sulla sponda del Lago Vittoria, dove sorgerà un nuovo porto commerciale. Il progetto, affidato alla storica impresa italiana Condotte 1880, guidata dal Professor Valter Mainetti, mira a rafforzare la competitività logistica del Paese e ad accelerare l’accesso al porto di Mombasa, un passaggio chiave per le esportazioni e per l’intero sistema import–export di un Paese privo di sbocchi sul mare.

Mainetti ha evidenziato come la nuova infrastruttura rappresenti una naturale evoluzione dell’esperienza maturata recentemente in Algeria, dove l’azienda sta ultimando una linea ferroviaria di 130 chilometri caratterizzata da viadotti e gallerie. Ha inoltre sottolineato il valore della collaborazione tra Italia e Uganda, avviata nel 1974 e mai interrotta, considerandola un terreno fertile per sviluppare opere in grado di generare crescita e migliorare il benessere delle comunità locali.

Il consorzio che supporterà Condotte 1880 integra competenze specialistiche di alto livello: Salcef Group per i sistemi ferroviari ed elettrici, Progress Rail/Caterpillar Italia per i sistemi di segnalamento e sicurezza, e Almaviva per le infrastrutture digitali e le telecomunicazioni. Il valore complessivo dell’opera, pari a 650 milioni di dollari, vede Condotte impegnata nella copertura del 65% dell’investimento.

Dalla progettazione alla formazione: un modello operativo chiavi in mano

Il progetto ferroviario include la costruzione di sei stazioni e prevede un approccio operativo fondato sull’utilizzo di strutture prefabbricate, tra cui le traversine, che saranno assemblate e installate direttamente in loco. Questa soluzione consente un controllo più rigoroso dei tempi di produzione, una riduzione dei costi logistici e una maggiore qualità esecutiva, elementi essenziali quando si interviene in aree in rapido sviluppo.

Secondo Ugo Cozzani, vicepresidente e responsabile internazionale di Condotte 1880, la formazione del personale locale riveste un ruolo centrale nella sostenibilità dell’infrastruttura. Cozzani ha spiegato che i lavoratori saranno formati attraverso un programma specialistico che includerà anche ruoli dirigenziali. La formazione verrà erogata tramite una nuova accademia ferroviaria all’interno della Busiterna University di Tororo, un’iniziativa che rafforza la capacità locale di gestire in autonomia l’infrastruttura nel lungo periodo.

Il finanziamento, attualmente in fase di approvazione definitiva e atteso entro dicembre 2025, sarà gestito da Citibank e coperto da garanzie sovrane ugandesi, mentre il governo contribuirà con il 15% dell’investimento. Il piano economico coinvolgerà inoltre istituzioni italiane di primo piano come Cassa Depositi e Prestiti, Sace e Simest, creando un ecosistema bilaterale che rafforza ulteriormente la cooperazione economica tra i due Paesi.

Italia–Africa: infrastrutture, capitale umano e visione strategica

Nel contesto della crescente attenzione internazionale verso il continente africano, la posizione italiana si caratterizza per un modello operativo orientato alla trasferenza di competenze, alla cooperazione e alla creazione di valore locale. Cozzani ha sottolineato come l’Africa rappresenti una straordinaria opportunità per le imprese italiane, soprattutto nel settore delle grandi opere infrastrutturali. Secondo la sua visione, lo sviluppo non può basarsi unicamente sui cantieri, ma deve fondarsi sulla crescita delle persone coinvolte.

Nel suo approccio, Cozzani ha spesso privilegiato il coinvolgimento diretto del personale locale, non per necessità, ma per convinzione: una scelta che, a suo giudizio, si traduce in professionisti più competenti, maggiore competitività e una riduzione strutturale dei costi operativi. Ha definito questo modello come la chiave per costruire un’eredità duratura, capace di rafforzare il tessuto socioeconomico dei territori.

Il vicepresidente di Condotte ha citato diversi Paesi come Algeria, Egitto, Senegal e Kenya, indicandoli tra i contesti più promettenti per lo sviluppo di infrastrutture strategiche, ciascuno con caratteristiche specifiche e potenzialità differenziate. Cozzani ha descritto l’Africa come un luogo dove è possibile generare progresso autentico, mettendo al centro la crescita delle comunità locali, un approccio che considera fondamentale per il futuro delle aziende italiane impegnate nel continente.

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