AGGIORNATO AL 25 FEBBRAIO 2022
Pianificano e controllano il flusso di materie prime, semilavorati o prodotti finiti dal punto di origine al punto di consumo, in modo che tutto il processo sia più efficace e conveniente possibile.
Sono i professionisti della logistica, un settore che in Italia sta vivendo rapidi cambiamenti, soprattutto nel campo della formazione logistica.
Grazie ai fondi europei, dal progetto lanciato dalla Regione Veneto agli Enti – che in tutta Italia mostrano interesse per le performance nella logistica – crescono i corsi e i master di logistica, dedicati appunto ad un asset fondamentale dell’imprenditoria italiana.
Le metodologie formative si evolvono come le necessità legate al mondo della Supply Chain, così come, nel tempo, cambiano i modi in cui gli studenti percepiscono l’insegnamento logistico.
Certo, quando si parla di logistica è necessario fare una distinzione tra gli operatori logistici, e cioè le imprese specializzate che si occupano di gestire magazzini e trasporti, e le attività legate al flusso di materiali all’interno delle diverse aziende.
Comune il percorso che, da una decina d’anni a questa parte, in tutti e due gli ambiti sta portando a una sempre maggiore professionalizzazione e specializzazione di chi lavora nel campo.
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Partiamo dall’ultimo in ordine di tempo.
A Venezia, infatti, lo scorso 2 settembre ha preso il via un progetto di formazione sulla logistica che ha già coinvolto 66 aziende e 885 lavoratori.
L’iniziativa prevede 1.622 ore di formazione, di cui è capofila CFLI – Ente di formazione del Porto di Venezia – ed è gestito con importanti partner tra cui Manpower, la Federazione degli autotrasportatori Veronesi FAI, IFOA e Confindustria Venezia.
ll progetto, che ha avuto un finanziamento di 300mila euro della Regione del Veneto tramite il Fondo Sociale Europeo, prevede 1.622 ore di formazione, due percorsi di consulenza e tre workshop con destinatari lavoratori e titolari di imprese logistiche in senso stretto – spedizionieri, terminal portuali, autotrasportatori, agenti marittimi- e di imprese di produzione che si gestiscono la logistica in proprio.
L’attività formativa intende fornire agli operatori logistici le competenze tecniche e manageriali, trasversali, necessarie per gestire tali nuove richieste del mercato.
“In un contesto di un commercio mondiale in cui l’Europa non è più in grado di competere sui costi di produzione – ha rilevato il presidente del CFLI, Giorgio Calzavara – quote di mercato possono essere recuperate solo facendo leva su servizi ulteriori tra i quali la logistica ricopre un ruolo rilevante.
Il porto di Venezia, tramite il suo centro di formazione CFLI, da oltre 18 anni è in grado di fornire formazione specializzata in tutti i settori della portualità; grazie a questo nuovo progetto, vogliamo sostenere la crescita delle imprese e del porto stesso, rafforzando ancor di più quel ruolo di crocevia di linee marittime e terrestri che sempre più necessita di figure professionali specializzate capaci di gestire e accompagnare il cambiamento”.
«La logistica – ha sottolineato l’assessore all’Istruzione, formazione e lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan – è un asset fondamentale per la competitività delle imprese: migliorare la performance logistica significa non solo ridurre i costi, come si pensava fino a poco tempo fa, ma anche acquisire un vantaggio competitivo grazie a migliori e ulteriori servizi offerti.
Recenti casi, basti pensare ad Amazon, dimostrano come la logistica può essere innovativa e chiave di successo di un’iniziativa imprenditoriale.
La Regione, tramite il Fondo Sociale Europeo, vuole essere partner delle imprese e dei lavoratori del territorio supportandoli con percorsi di formazione specifici anche in questo importante settore”.
Degno di nota è anche il progetto “The virtual shipping”, un laboratorio didattico per la simulazione logistica che sarà sviluppato dall’Istituto Luzzatti di Mestre in collaborazione con CFLI e l’ITS Marco Polo.
“Grazie ad un finanziamento di circa 700mila euro da parte del MIUR – ha spiegato il direttore del CFLI, Enrico Morgante – saremo in grado di ricreare in laboratorio diverse “isole”, ciascuna delle quali riproduce un ufficio o una area, coinvolte nella logistica del trasporto di un bene, dal momento della sua fabbricazione fino al luogo di distribuzione, simulandole attività di ciascun attore, le criticità e gli imprevisti che potrebbero caratterizzare una spedizione”.
Si tratta di un progetto che va ad aggiungersi all’offerta di corsi del CFLI che sarà in grado di formare e inserire nel mercato del lavoro operatori specializzati, oggi molto richiesti dalle imprese.
L’Autorità portuale di Salerno collaborerà con istituti di ricerca e università sulle attività di ricerca scientifica e innovazione nei settori della portualità e della logistica integrata mare-terra.
L’accordo quadro è stato siglato dallo scalo salernitano con il Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi (DISAQ) dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, il Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica Integrata (C.I.E.L.I.) dell’Università degli Studi di Genova e il Consorzio MAR.TE.
La collaborazione, informa l’autorità portuale salernitana, è finalizzata in particolare a sviluppare: progetti scientifici di ricerca industriale ed applicata, nazionali ed internazionali congiunti; conferenze e workshop congiunti sulle attività tecniche svolte, anche allo scopo di orientamento professionale; stage didattici e svolgimento di tesi di laurea di primo e secondo livello volti all’approfondimento di aspetti tecnico-scientifici; corsi di formazione su tematiche di comune interesse.
L’accordo valorizza appieno l’importanza, attribuita dalla recente riforma della portualità in Italia, della collaborazione tra Enti di ricerca, Università e Autorità di Sistema Portuali e rappresenta, prosegue la nota, “un’importante opportunità di scambio per tutti i partner, mediante la quale il Porto di Salerno potrà rafforzare ancor più la sua capacità progettuale, strategica e gestionale, con l’obiettivo di affrontare e anticipare sfide di sostenibilità ambientale ed energetica e rafforzare il suo ruolo di mercato”.
Con l’accordo, spiega il presidente del porto di Salerno, Andrea Annunziata, “si completa un vasto programma per il migliore collegamento mare-terra, i collegamenti con le aree interne pronte al decollo economico in sinergia con il Porto e le altre infrastrutture dei trasporti che siano più sicuri e più rispettosi dell’ambiente”.
Un altro interessante corso di formazione rivolto ai professionisti è quello che si svolgerà dal 17 al 20 settembre nei porti di Barcellona e Civitavecchia e a bordo della nave Grimaldi: qui la Scuola Europea di Short Sea Shipping terrà il corso di formazione per professionisti Most (Motorway of the sea training) incentrato sui temi della logistica intermodale.
Sono previste conferenze, visite e networking con l’obiettivo di: formare i professionisti nella logistica intermodale, nello short sea shipping e nelle autostrade del mare; introdurre il concetto di co-modalità come strumento di miglioramento nella gestione del trasporto; fornire formazione e informazione necessaria alle persone, che devono decidere e gestire le catene logistiche nelle quali le autostrade del mare sono un’alternativa vantaggiosa in termini di costi e/o tempo.
Conoscere i benefici e calcolare i risparmi ottenibili nell’utilizzo delle autostrade del mare, sia in termini di costi che rischi; pubblicizzare la politica ambientale dell’UE in relazione al trasporto di merci e all’utilizzo e funzionamento delle infrastrutture ed analizzare un sistema per il calcolo dei costi esterni del trasporto.