Una sfida che, forse, qualcuno sta cogliendo.
L’Europa, infatti, stanzia 300milioni di euro per le automare, che negli ultimi anni non hanno dato i risultati sperati, ovvero decongestionare significativamente le arterie stradali dai veicoli pesanti.
L’aumento del 16% della movimentazione dei beni di consumo previsto da MDS Transmodal all’interno dell’Europa da qui al 2020 potrebbe essere però una speranza per rilanciare il traffico dei camion su nave.
“Abbiamo un budget a disposizione di 300 milioni di euro da investire per i prossimi tre anni” ha commentato Brian Simpson, coordinatore europeo per le autostrade del mare, intervenuto all’evento conclusivo del progetto Adriamos, che sviluppa le autostrade del mare nell’Adriatico.
Il fondo è relativo alla prossima call per nuovi progetti delle automare che si concluderà a febbraio.
Adriamos ha già ottenuto 12 milioni di euro che spenderà per sviluppare una direttiva di traffico tra il porto di Venezia e gli scali greci.
Il nuovo terminal traghetti di Fusina e l’interporto di Igoumenitsa saranno i due punti principali di arrivo e partenza.
“Per i porti italiani la sfida è duplice – spiega il presidente RAM Antonio Cancian – inserirsi nei corridoi multimodali europei adeguando le infrastrutture di raccordo ferro-gomma-acqua e sviluppare servizi logistici avanzati a vantaggio del tessuto produttivo del territorio, imponendosi come veri e propri driver di crescita.
RAM intende raccogliere questa sfida, operando come trait d’union tra le disponibilità espresse dai programmi di finanziamento europei e lo sviluppo di programmi chiari e condivisi per il rilancio della competitività della portualità italiana”.