Guai infiniti per l’Ilva.
300 trasportatori, perlopiù provenienti dal Veneto, hanno deciso di incrociare le braccia e bloccare i trasporti per conto dell’Ilva.
Il motivo sarebbero circa 5 milioni di debito che l’azienda ha contratto nei confronti degli autotrasportatori.
Proteste, quindi, nei pressi di Porto Marghera e tanta rabbia da parte di quegli artigiani dell’autotrasporto che vedono la loro esistenza messa a rischio dal cumolo del credito.
Non sarebbe peraltro una notizia del tutto nuova quella dei mancati pagamenti da parte dell’Ilva nei confronti del mondo dell’autotrasporto se fosse vera la notizia che il debito complessivo accumulato nei confronti delle varie realtà operanti con l’azienda sia di circa 40 milioni di euro.
A tutela del mondo dei trasporti si è mossa anche la CGIA di Mestre, che di recente ha dichiarato di aver provveduto a inviare a più riprese le richieste di chiarimento all’Ilva che, però, parrebbe non aver mai dato alcuna risposta.
I camionisti, di conseguenza, esasperati sia dal silenzio sia dall’interruzione dei flussi di pagamento, hanno deciso che la misura fosse colma.
Da oggi proteste in Veneto, ben sapendo che essendo potenzialmente una situazione estendibile a livello nazionale, la protesta potrebbe assumere dimensioni ben maggiori.