Il tunnel autostradale del Frejus è a doppia galleria.
L’ultimo diaframma della seconda canna tra Italia e Francia – che entrerà in funzione nel 2019 – è stato abbattuto, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, e di Giuseppe Cerutti, presidente della Sitaf, la società concessionaria con la francese Sftrf del tunnel Autofrejus.
La galleria è lunga 12.878 metri di cui 6.380 in territorio italiano, ha un diametro interno di 8 metri ed è dotata di 34 rifugi (16 di competenza italiana).
I lavori erano iniziati quattro anni fa, il costo complessivo, equamente diviso tra Italia e Francia, 407 milioni di euro.
Ci sono voluti più di mille giorni per scavare i 13 chilometri, e ci vorranno altri tre anni per gli impianti e strutture di servizio, ma è bastata la decisione del sindaco di Torino e del presidente della Provincia di vendere le quote degli enti locali all’Anas per 50 milioni di euro per scatenare un mare di polemiche e la decisione dei soci privati, in particolare del gruppo Gavio (che ha messo sul piatto 70 milioni), di disertare la cerimonia con diffida alla vendita.
La seconda galleria corre parallela a quella già in esercizio, e ad essa sarà unita da una serie di rami di collegamento in cui sono situati gli impianti e i rifugi di emergenza.
Dopo l’abbattimento dell’ultimo diaframma, la Tbm sarà trasferita ora sul piazzale di Bardonecchia entro una quindicina di giorni per essere smontata.
Un’operazione che dovrebbe essere completata in 3 mesi.