“Per l’Italia non ci sarà crescita e ripresa senza l’economia del mare, che rappresenta uno dei pilastri su cui risollevare il Paese: non si può parlare di futuro senza pensare alle eccellenze che abbiamo.
Ma ci sono anche delle criticità che non vanno taciute, e in particolare la competitività del sistema portuale”.
Così dichiara il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, durante l’Assemblea tenutasi a Roma lo scorso 15 ottobre.
Di seguito il ministro afferma che il Governo approverà il Piano nazionale della portualità e della logistica contenente tutti gli elementi della riforma portuale, e che a novembre saranno convocati gli Stati Generali dell’economia del mare.
L’obiettivo è quello di definire proposte concrete perché il Piano sia operativo.
L’intervento di Emanuele Grimaldi, Presidente di Confitarma, ha sottolineato come “a fronte di persistenti dati negativi dell’economia generale, le attività marittime risultano stabili e continuano ad essere molto importanti per il Paese, producendo ogni anno beni e servizi per circa 40 miliardi di euro (il doppio di comparti strategici per il Paese, come tessile e telecomunicazioni).
Il settore è in controtendenza anche per quanto riguarda la disoccupazione (soprattutto giovanile): l’occupazione nel cluster marittimo impiega direttamente più di più di 215.000 persone, e altre 265.000 nell’indotto”.
Riguardo al rinnovamento della flotta, Grimaldi spiega che “negli ultimi dieci anni sono stati investiti 15,5 miliardi di euro da parte degli armatori.
Grazie agli sforzi delle imprese armatoriali italiane, in grado di investire anche nei momenti di crisi, l’Italia è tra i Paesi leader dello shipping mondiale, al secondo posto dell’Unione Europea e al quarto posto nel mondo tra le flotte di bandiera e per controllo armatoriale nazionale”
Il presidente continua: “è necessario compiere anche scelte coraggiose e determinanti per superare la cronica inefficienza del nostro sistema logistico e infrastrutturale portuale, che purtroppo continua a essere inadeguato rispetto all’evoluzione dei traffici internazionali”.
L’immagine della globalizzazione, infatti, rappresenta una grande opportunità per uscire della crisi, considerando che il 90% delle merci viaggia sulle navi.
Prende la parola nell’assemblea anche Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, il quale sottolinea che “la riforma del sistema portuale nazionale rappresenta una priorità urgente, non più differibile”.
Occore quindi “ripristinare piene condizioni di competitività, intervenendo in modo decisivo sui deficit strutturali, sui ritardi e sulle inefficienze del sistema portuale nazionale”.