È ancora un mercato strabico, a tutto svantaggio delle aziende di trasporto pubblico, quello che emerge dall’indagine “La tariffazione RCA nel TPL”, presentata dall’Associazione trasporti.
Lo certifica, primo tra i tanti dati raccolti e mostrati dall’inchiesta, la variazione nel periodo 2006-2012, in cui, a fronte di un calo globale di tutti i sinistri del 22%, i premi assicurativi sono aumentati del 50%.
Il numero dei sinistri attivi e passivi è infatti sceso da 48.545 a 37.909, mentre i premi assicurativi pagati dalle imprese TPL sono passati da 106 milioni di euro nel 2006, a 159 milioni di euro nel 2012.
La progressione all’aumento di questa forbice tra la diminuzione dei sinistri e l’aumento dei premi si è tuttavia leggermente rallentata, come mostrano i dati nel periodo 2011-2012.
Sullo sfondo dei dati emerge ancora il fenomeno del cosiddetto insurance crunch, cioè la difficoltà che le aziende riscontrano ad assicurarsi sul mercato: il fenomeno colpisce le aziende del settore che gestiscono flotte di autobus e, come tali, rientrano nella categoria di soggetti portatori di rischio di massa.
Un rischio, tuttavia, che è sempre di più tenuto sotto controllo dalle aziende (come dimostrano i dati).
Non a caso la vicenda ha attirato l’attenzione dell’Antitrust, che ha aperto una inchiesta.