La filosofia di Acrossee è quella di promuovere interventi sulle linee transazionali esistenti, avviando una serie di incontri con Ue e Banca Mondiale per favorire interventi sulle reti multimodali nei Balcani.
L’ultimo tassello in ordine di tempo è quello di realizzare un forum permanente con l’obiettivo prioritario di monitorare l’efficienza dei trasporti merci transfrontalieri.
Cresce quindi il progetto Acrossee co-finanziato dal programma di cooperazione transnazionale South East Europe con un budget totale di quasi 2,9 milioni di euro, che mira al miglioramento dell’accessibilità transfrontaliera nell’area del Sud Est Europa attraverso il coordinamento tra le amministrazioni nazionali e gli attori principali, alla luce della normativa comunitaria.
“ll progetto ‘Acrossee’ può dare un contributo al superamento delle criticità transfrontaliere tra paesi Ue e non Ue nell’ottica di integrazione nel sistema europeo di trasporti”.
Così commenta anche il Ministro delle Infrastrutture sloveno, Franko Zepic, partecipando a Vienna all’ultima riunione dei partner del progetto, nel quale sono coinvolti ministeri dei trasporti, regioni, università, camere di commercio, associazioni di categoria.
Tra i partner italiani, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto, Unioncamere Veneto, Venice International University e, come partner associati, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e Italferr.
Durante l’incontro, è stato fatto il punto sulle attività progettuali presenti e future, tenendo conto degli obiettivi prioritari, quali il miglioramento dell’efficienza del trasporto merci, la semplificazione delle procedure transfrontaliere, l’individuazione di collegamenti intermodali tra ferrovia, trasporto su strada e via mare.
“La filosofia di Acrossee – spiega Carlo Fortuna, Cei (Central Europe Initiative) Project Manager – è quella di promuovere interventi sulle linee esistenti, un approccio finora poco considerato e noi, in qualità di lead partner avvieremo una serie di incontri con Ue e Banca Mondiale per favorire interventi sulle reti multimodali nei Balcani.
L’accessibilità e l’efficienza delle reti di trasporto multimodale sono condizioni fondamentali per dare nuovo slancio alle imprese e all’economia e favorire la coesione sociale e territoriale nell’Europa sud-orientale, primo passo verso una vera integrazione europea”, conclude.
Il progetto e le prospettive future
Il progetto risponde ad un obiettivo generale, dal triplice valore:
Acrossee trae origine e nasce dalla lunga esperienza maturata nel corso di un precedente progetto europeo – SEETAC (South East Europe Transport Axis Cooperation), che mirava a risolvere sia problematiche di ordine amministrativo, quali la mancanza di una cooperazione istituzionale strutturata ai passaggi di frontiera, sia problematiche di ordine operativo, come l’assenza di standard condivisi in materia di protezione, sicurezza e standard ambientali nelle diversi modalità di trasporto.
Sotto la guida della Central European Initiative, i partner del progetto (Ministeri dei trasporti, Camere di Commercio, Università, Associazioni di Trasporti e Industria, Regioni ed istituti dedicati agli studi di trasporti) si dedicheranno inoltre ad interventi di breve periodo con lo scopo di facilitare gli scambi e circolazione ai border crossings.
“L’accessibilità e l’efficienza delle reti di trasporto multimodale sono condizioni fondamentali per favorire la crescita economica e la coesione sociale e territoriale nell’Europa sud-orientale – si legge ancora in una nota di Carlo Fortuna – La crisi economica ha però provocato una considerevole riduzione degli investimenti infrastrutturali.
L’obiettivo del progetto è quindi quello di strutturare un modello integrato di interventi che concentri gli investimenti nel breve periodo.”
“Il progetto Acrossee – afferma Fortuna – mira a individuare i punti critici e i ‘colli di bottiglia’ su cui intervenire subito, in modo da poter tracciare un preciso piano di investimenti che renda pienamente funzionale il sistema dei trasporti nel breve termine di massimo 4/5 anni.
L’intero sistema infrastrutturale della macro area sarebbe infatti notevolmente più funzionale eseguendo anche solo interventi di media entità come l’elettrificazione di alcune linee potenzialmente strategiche e la riconfigurazione di scali merci fondamentali per i flussi di trasporto.”
Lo scalo merci di Trieste Campo Marzio per esempio, così come lo scalo che da Venezia Mestre dirotta i convogli merci al porto, necessitano di un’urgente riconfigurazione che permetta di far arrivare e caricare convogli della lunghezza di 750 metri (oggi questi scali sono ancora limitati a circa 550 metri).
Inoltre l’elettrificazione di una parte della linea ferroviaria tra Divaca e Rijeka (Fiume) permetterebbe ai traffici merci di non dover passare necessariamente attraverso il corridoio Zagabria-Lubiana, risparmiando circa 100 km di percorrenza.
Questa tipologia di interventi, relativamente semplici, permetterebbe un risparmio di tempi e soldi che attrarrebbe su rotaia buona parte dei carichi merci che oggi viaggiano su gomma.
Inoltre andare ad intervenire sui nodi ferroviari portuali permetterebbe di intercettare le rotte di un maggior numero di grandi navi e favorire i flussi import/export.
Acrossee ha un’importanza rilevante perché proprio in base ai risultati del progetto saranno stabilite le cifre da stanziare per questa tipologia di interventi, e la dimensione internazionale di Acrossee permette di non rendere vane le iniziative attuate dai singoli paesi.
Le misure pianificate sulle tratte di confine tra Italia e Slovenia sarebbero infatti inutili, ai fini dei traffici internazionali, se contemporaneamente non si programmassero uguali misure sulle tratte tra Croazia e Albania o tra gli altri paesi che prendono parte al progetto.