Con il Piano nazionale degli aeroporti, definito dal Sole 24 Ore “un piano gerarchico e selettivo”, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riordina il sistema attuale degli aeroporti identificando l’aeroporto strategico per ciascuna delle dieci aree in cui viene diviso il territorio italiano, tenendo conto degli aeroporti di interesse nazionale e della loro collocazione all’interno del corte network europeo.
Risultano così strategici 11 aeroporti, mentre 26 aeroporti vengono considerati di interesse nazionale soltanto se rispondono a specifici criteri; a differenza del “Piano Passera”, che individuava 24 aeroporti principali e 18 aeroporti di servizio.
Nel primo piano aeroporti elaborato nel 2010 e aggiornato nel 2012, come spiega Il Post, veniva prevista la divisione degli aeroporti in strategici, che sarebbe stati conservati nel demanio pubblico, e di interesse locale, che sarebbero stati “trasferiti” alle Regioni. Gli aeroporti “esclusi” da forme di finanziamento sarebbero stati 24.
Con il Piano proposto dal Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera nel gennaio del 2013, gli aeroporti strategici erano saliti da 14 a 31 e per i restanti 15 la decisione veniva lasciata alle Regioni.
Con il Piano presentato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi al Consiglio dei Ministri, oltre agli 11 aeroporti strategici, i 26 aeroporti di interesse nazionale continuerebbero ad essere di proprietà dello Stato, continuando quindi a ricevere un finanziamento.
Il Piano dovrebbe essere formalmente approvato con decreto entro la fine del mese, intanto vediamo nel dettaglio come si caratterizza e quali sono i criteri presi in considerazione.
Interesse nazionale, regionale e reti europee
Con “di interesse nazionale” si intendono gli aeroporti e i sistemi aeroportuali definiti dal Codice della navigazione come nodi essenziali per l’esercizio delle competenze esclusive dello Stato.
Per individuare quali aeroporti siano nodi essenziali è necessaria una proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni-Province autonome, la successiva deliberazione del Consiglio dei Ministri e poi il decreto del Presidente della Repubblica.
I criteri di individuazione tengono conto: del ruolo strategico, dell’ubicazione territoriale, delle dimensioni e tipologia di traffico e delle previsioni dei progetti europei TEN.
Il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio 1315/2013 sugli orientamenti dell’Unione Europea per la rete transeuropea dei trasporti prevede due livelli: una rete globale definita Comprehensive Network, che deve essere realizzata entro il 2050, e una rete centrale, definita Core Network, che deve essere realizzata entro il 2030.
La divisione tra aeroporti di interesse nazionale e “regionale o locale” viene definita dal decreto legislativo del 28 maggio 2010, che prevede che tali aeroporti siano trasferiti alle Regioni e agli Enti locali.
Gli appuntamenti con l’Europa impongono quindi la valutazione di un sistema di aeroporti da parte del Ministero. Tra le motivazioni del nuovo Piano degli aeroporti, rientrano infatti: la necessità di “fornire alle varie componenti istituzionali e operative del settore un quadro programmatico per lo sviluppo globale”; di “disporre di uno strumento di governance del settore”; di “ottimizzare l’offerta trasportistica”; e di “individuare le priorità infrastrutturali su cui concentrare gli interventi”.
Bacini di traffico e criteri di definizione
Per ogni area sovraregionale (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Sud, Isole), sono stati individuati dei bacini di traffico omogeneo “con distanza massima di due ore di percorso in auto da un aeroporto strategico”.
Questi bacini sono dieci: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro-Italia, Campania, Mediterraneo-Adriatico, Calabria, Sicilia-orientale, Sicilia-occidentale e Sardegna.
Per ogni bacino viene identificato un solo aeroporto di interesse strategico e quali sono gli aeroporti di interesse nazionale.
Per individuare gli aeroporti strategici è stato considerato il loro inserimento nella Core network e, nel caso non vi fosse un aeroporto inserito in questa rete, sono state definiti strategici gli aeroporti inseriti nella Comprehensive network con maggiori dati di traffico.
Gli aeroporti di interesse nazionale devono rispondere a due criteri:
Gli aeroporti strategici e di interesse nazionale
Gli aeroporti definiti di interesse strategico sono quindi 11.
Dieci aeroporti rispondono ai criteri stabiliti, mentre è stata fatta un’eccezione per il bacino di traffico Centro-Nord, in cui gli aeroporti strategici sono due, quello di Bologna e quello di Pisa/Firenze, “in considerazione delle caratteristiche morfologiche del territorio e della dimensione degli scali e a condizione, relativamente ai soli scali di Pisa e Firenze, che tra gli stessi si realizzi la piena integrazione societaria e industriale”, ovvero che realizzino la gestione unica.
Gli aeroporti strategici quindi sono: Milano Malpensa (bacino Nord-Ovest), Venezia (bacino Nord-Est), Bologna e Pisa/Firenze (bacino Centro-Nord), Roma Fiumicino (bacino Centro Italia), Napoli (bacino Campania), Bari (bacino Mediterraneo/Adriatico), Lamezia (bacino Calabria), Catania (bacino Sicilia orientale), Palermo (bacino Sicilia occidentale) e Cagliari (bacino Sardegna).
Gli aeroporti di interesse nazionale sono invece: Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia e Cuneo (per il bacino Nord-Ovest); Verona, Treviso e Trieste (per il bacino Nord-Est); Rimini, Parma e Ancona (bacino Centro-Nord); Roma Ciampino, Perugia e Pescara (bacino Centro Italia); Salerno (bacino Campania); Brindisi e Taranto (bacino Mediterraneo/Adriatico); Reggio Calabria e Crotone (bacino Calabria); Comiso (bacino Sicilia orientale); Trapani, Pantelleria e Lampedusa (bacino Sicilia occidentale); Olbia e Alghero (bacino Sardegna).