“Il fermo nazionale dell’autotrasporto è una scelta estrema, ma mai come oggi equivale a una strada senza uscita“.
Così Franco Pensiero, presidente di Trasportounito, ha commentato la decisione con cui è stato definito il blocco di ogni attività di trasporto delle merci su strada dal 28 ottobre al 3 novembre.
La deregolamentazione, secondo Pensiero, ha prodotto danni per oltre 6 miliardi a carico dei contribuenti italiani e sono necessarie modifiche alla disciplina del settore: tempi di pagamento dei corrispettivi a 30 giorni; interventi sui costi del gasolio, delle assicurazioni, del pedaggi e detassazione del costo del lavoro; tributi e gabelle a livello nazionale e territoriale; revisione del sistema normativo in merito al codice della strada; infrastrutture per i trasferimenti dalla Sicilia alle regioni del Sud Italia; continuità territoriale con la Sardegna; eliminazione della scheda di trasporto.
Nel frattempo l’incontro delle associazioni di categoria con il Governo, previsto per il 15 ottobre, è stato spostato al 22 ottobre, a causa di impegni istituzionali del sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda.