“Siamo totalmente in sintonia con l’allarme lanciato da Giorgio Squinzi. Il Paese non ha più tempo, i tempi per intervenire sono brevissimi. Da parte nostra abbiamo dato la massima disponibilità a Confindustria a precorrere insieme questo cammino”.
Così ha dichiarato Marco Conforti, presidente di Assiterminal, l’associazione dei terminalisti portuali italiani, al Secolo XIX, in merito alle priorità individuate dall’Associazione e presentate venerdì scorso al direttore generale di Confindustria Marcella Panucci.
Tali priorità riguardano il ripristino in tutta Italia della non applicabilità dell’Imu sulle aree portuali demaniali; la riforma della legge 84/94; la riduzione dei costi dell’energia “partendo dalle accise sui carburanti usati dai mezzi operativi sulle banchine”; l’abbattimento delle sovrapposizioni pubbliche; la restituzione strutturale dei crediti Iva, la proroga della possibilità di riduzione da parte della Autorità di tasse e diritti portuali.
“Quello che manca – ha detto Conforti – è un Piano nazionale dei porti che stabilisca in modo serio le priorità, nell’interesse generale del Paese, e le responsabilità degli investimenti”.