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Nuovi indicatori di efficienza logistica: il progetto di Trieste.
"Sviluppo delle infrastrutture ed efficienza delle catene logistiche in provincia di Trieste": il nuovo progetto di Uniontrasporti e la Camera di commercio di Trieste.


Trasporti Nazionali e Internazionali

Nuovi indicatori di efficienza logistica: il progetto di Trieste.

18 Marzo 2013

Premessa


“Sviluppo delle infrastrutture ed efficienza delle catene logistiche in provincia di Trieste” è il nuovo progetto presentato da Uniontrasporti e dalla Camera di commercio di Trieste, che vuole approfondire il tavolo di confronto iniziato nel 2011, per discutere sulle priorità del territorio.

Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste, ha spiegato: “Lo studio parte dalle conoscenze acquisite sulla situazione infrastrutturale della provincia ed intende contribuire a costruire degli strumenti di valutazione delle prestazioni del sistema logistico triestino attraverso il calcolo di alcuni indicatori, con uno sguardo anche all’intera Regione Friuli Venezia Giulia”.

Vediamo quali sono questi indicatori e perché costituiscono un nuovo approccio allo studio delle infrastrutture logistiche.

La competitività di una struttura logistica

Per compiere delle scelte sul territorio che possano apportare un miglioramento all’efficienza logistica è necessario conoscerne le dinamiche e valutare il grado di competitività delle infrastrutture.

In questo caso l’indagine di Trieste affronta l’analisi delle infrastrutture intermodali, quindi porti, interporti e terminal intermodali.
I fattori per valutarne il grado di competitività sono la posizione, la capacità di disporre di impianti e servizi in grado di rispondere alle esigenze di diverse categorie di merci, l’estensione dell’hinterland di riferimento, la dotazione di reti stradali e ferroviarie per i collegamenti verso i centri di produzione ed i mercati, e le modalità di gestione delle attività terminalistiche, degli spazi e degli investimenti.

Fino ad oggi sono stati questi i principali criteri presi in considerazione, ma la situazione è cambiata, arrivando a un quadro evolutivo complesso e in costante movimento.
In questo caso, per individuare gli interventi a breve – medio periodo è necessario conoscere anche i fattori che determinano il contesto in cui opera l’infrastruttura, rappresentato da indici che possano dare informazioni, ad esempio, su quali siano le variazioni del flussi commerciali in rapporto all’andamento dei principali mercati europei e mondiali e come si collochi l’Italia nelle rotte di traffico del Mediterraneo e degli itinerari terrestri.

Inoltre, come spiega Paletti, è diventato fondamentale il ruolo delle reti Ten-t, in grado di “razionalizzare e reindirizzare il traffico merci e passeggeri verso modalità alternative e verso hub e mercati più accessibili e competitivi”.
Con questo progetto, Uniontrasporti e la Camera di Commercio di Trieste descrivono una metodologia per costruire nuovi indici di performance per il sistema portuale.

Il calcolo “multicriteria”

Valutare l’efficienza logistica di porti, interporti e infrastrutture intermodali è un’attività complessa e dipende da fattori diversi, tra cui le scelte di governance.
Per questo motivo non esiste una metodologia univoca e valida in assoluto perché gli approcci utilizzati possono essere diversi.

Uniontrasporti e la Camera di Commercio di Trieste propongono un approccio per il calcolo degli indici di performance, definito “multicriteria“, che può portare diversi vantaggi.

Si tratta, infatti, di un metodo di analisi rigoroso ma flessibile, che permette di prendere in considerazione molteplici fattori: l’attività dell’infrastruttura, l’attrattività e le potenzialità.

Il nuovo approccio verrà applicato allo studio delle infrastrutture presenti sul territorio triestino, con un contatto diretto con gli stakeholders locali per la selezione delle variabili più significative.

Le infrastrutture verranno quindi messe a confronto e verranno valutate le performance dei porti e degli interporti, individuando punti di forza e di debolezza.

Quando la metodologia impiegata verrà perfezionata e implementata, lo stesso criterio di studio potrebbe essere applicato anche ad altri ambiti.
Inoltre, estendendo il calcolo degli indici ad altri porti e infrastrutture logistiche, coinvolgendo altre Camere di Commercio si potrebbero condividere le informazioni acquisite per elaborare “best practices” che possano essere utili agli enti gestori per le scelte di investimento.





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