Il porto della Spezia ha archiviato il 2012 con 1.247.218 contenitori movimentati, registrando una leggera flessione del 4,6% rispetto all’anno precedente.
“Un volume di traffico da considerarsi comunque di grande rilievo – ha affermato il presidente dell’AP, Lorenzo Forcieri – se commisurato alla pesante crisi economica che si è manifestata in Italia ed in Europa, interessando a più riprese i mercati mondiali di produzione e consumo e il trasporto marittimo in generale”.
Secondo quanto riportato dai dati resi noti dall’AP di La Spezia, si conferma sempre intorno al 20% la quota di traffico containerizzato sul mercato italiano, che vale circa 5,7 milioni di teu al netto del trasbordo.
Il trasbordo ha rappresentato il 7,3% del traffico complessivo portuale con 91mila movimenti.
Fra i mercati esteri serviti nel 2012 dal porto della Spezia, al primo posto risulta l’interscambio import-export con l’Asia al 46% delle movimentazioni complessive, seguito dal mercato America al 23%, quello con l’Africa 18%, quello con l’Europa al 8% e quello con l’Oceania 5%.
Per quanto riguarda invece i mercati inland serviti dallo scalo spezzino, si confermano le relazioni con le principali regioni di destinazione finale: Lombardia 28%, Emilia Romagna 26%, Toscana 15%, Veneto 12,6%, Liguria 8,6%, Piemonte 5,3%, altri 4,5%.
La Spezia Container Terminal – LSCT, gruppo Contship Italia, nel 2012 ha movimentato al molo Fornelli 990 mila teu.
LSCT, che opera l’80% del traffico contenitori effettuato nel porto spezzino, si conferma sempre ai vertici tra i più grandi operatori in Italia nell’ambito dei terminal contenitori.
Sempre molto importanti le performance legate al trasporto intermodale: nel 2012 LSCT ha movimentato infatti a mezzo ferrovia oltre 277 mila teus, pari al 30% del proprio traffico di banchina al netto dei trasbordi.