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Corso di formazione logistica: come sceglierlo?
In che modo orientarsi nel contesto delle attuali proposte formative? Lo abbiamo chiesto a Paolo Azzali.


Consulenza e Formazione

Un buon corso di formazione logistica. Come sceglierlo?

30 Dicembre 2011

É appena stato pubblicato il calendario dei corsi di formazione logistica organizzati da Logisticamente per la primavera del 2012: dal 15 febbraio al 3 aprile, l’offerta formativa è costituita da undici corsi su vari aspetti della logistica, da quest’anno organizzati, oltre che a Parma, anche a Padova e Roma.

Introduzione alla logistica e al supply management, Gestione e controllo del magazzino, Gestione del trasporto, La distribuzione e l’outsourcing logistico, Certificazione logistica sono alcune delle proposte formative rivolte ai responsabili e al personale aziendale allo scopo di fornire gli strumenti per analizzare ed eventualmente intervenire sulla logistica di un’azienda.
Abbiamo chiesto a Paolo Azzali cosa ne pensasse della formazione logistica, e soprattutto come fare a scegliere il percorso formativo più adatto.

Conversazione con Paolo Azzali

Alla luce della sua esperienza di studente prima e docente poi, cosa ne pensa della formazione in ambito logistico?

Secondo me ogni professionista che si occupi anche di formazione logistica dovrebbe avere un contatto continuo con il mondo delle imprese e dell’economia: sia perché, fatte salve alcune teorie di base, lo scenario tecnologico ed economico è in continua evoluzione, sia perché, viceversa, uno degli obiettivi della formazione è trasferire principi teorici e metodologie in contesti talvolta eccessivamente empirici.

Per questo periodicamente mi chiedo: “Che cosa dobbiamo raccontare a questi signori affinché se ne vadano a casa soddisfatti?” E la risposta non è mai in tutto e per tutto uguale.

Sì ma dove trova tali risposte?

L’attività di consulente di logistica offre l’opportunità di verificare continuamente che gli approcci e le teorie siano adatti e applicabili alla realtà economica e operativa, oggi più che mai fluida e in continuo mutamento.

La fonte più importante di risposte, o meglio di domande, è costituita però dai lettori del portale Logisticamente.it: le questioni che vengono poste da chi ci legge sono indicazioni importantissime su quali argomenti proporre nella nostra offerta formativa e su come affrontarli.
Il ruolo fondamentale di Logisticamente.it è offrire il polso della situazione.

I corsi di formazione in Italia sono molti, accreditati, e sino a prova contraria validi. Può aiutarci a scegliere?

Sono assolutamente d’accordo con lei. Direi che, ad oggi, se un percorso formativo non corrisponde alle aspettative, molto spesso non è il corso in sé ad essere ‘sbagliato’, ma la scelta di chi vi si è iscritto.
Potrà essere una banalità, ma ad esempio, quando si va ad un corso, di qualunque disciplina sia, occorre innanzitutto sapere se si tratti di un basic o di un advanced.

Perché è evidente che un giovane inesperto si sentirà “escluso” dagli argomenti di un corso avanzato, mentre l’uomo di azienda, con anni di esperienza, è destinato ad essere inevitabilmente deluso da un corso base.

Beh sì… ma i programmi dei corsi vengono scritti soprattutto per questo motivo…

Vero. Ma a volte questa distinzione non emerge molto chiaramente: un po’ perché l’ambito della logistica è sempre e comunque molto tecnico, un po’ anche perché, questo dobbiamo ammetterlo, chi organizza corsi talvolta prova a raggiungere con il medesimo prodotto sia il pubblico dei corsi di base sia quello un po’ più esperto.

E poi, anche una volta assodato che un corso sia basic o advanced, occorre fare chiarezza sugli obiettivi che si intendono raggiungere mediante quel percorso formativo.

In che senso? Potrebbe chiarire meglio?

Le faccio un esempio: il dipendente di un’azienda, diciamo di elettrodomestici, va ad un corso di logistica sperando di sentire parlare di elettrodomestici.
Spesso, anzi, addirittura, vorrebbe una “consulenza” specifica non solo per la propria azienda, ma proprio per il problema che in quel momento lo assilla.

D’altro canto il corso, dovendo rivolgersi a una pluralità di utenti, ed essendo la logistica una disciplina trasversale ai vari settori, non può che essere generico, seppure con riferimenti a specifici ambiti industriali, commerciali e distributivi, con il risultato che nel 99% dei casi lo specifico problema non viene affrontato.
Insomma: non ci si può aspettare che un corso, di base o avanzato, sia una consulenza.

Questo è chiaro. Però, tornando agli argomenti che abbiamo discusso in apertura, il corso deve fornire anche elementi immediatamente spendibili in ambito organizzativo oppure operativo. Altrimenti perché frequentarlo?

Su questo in Logisticamente abbiamo sempre lavorato: presentiamo sul nostro portale articoli di approfondimento sull’implementazione della tal soluzione nella tale azienda, e i convegni che organizziamo affrontano i diversi temi inerenti alla logistica cercando di avvicinare l’approccio accademico a quello pratico e operativo.

In ambito formativo, sarebbe importante avere il punto di vista del docente e quello dell’uomo d’azienda: in tal modo si potrebbe intavolare una discussione che vada oltre la lezione frontale e riesca ad entrare anche nelle specificità operative, che una volta condivise potrebbero acquisire valenza esemplare.

Per chiudere, le chiedo un piccolo vademecum per scegliere il corso giusto. E rendermi conto di averlo trovato.

Mi permetto di dare a lei e ai lettori di Logisticamente.it quattro indicazioni:

  1. Guardare al nome del docente che lo coordina. Solitamente un nome è anche “garanzia” di contenuti.
  2. Non sperare in ciò che il corso non può e non deve fornire: non soluzioni di problemi specifici, ma qualche consiglio orientativo sì.
  3. Sperare e pretendere di incontrare persone del proprio mestiere (compresi i relatori) con i quali confrontarsi e stabilire rapporti possibilmente duraturi: questo è forse il risultato più consistente e sicuro che ci si può attendere da un corso.
  4. Se si è “nuovi” del mestiere e si partecipa ad un corso base è giusto pretendere un’inquadratura sistematica dell’argomento e l’indicazione di testi e di articoli da leggere e non solo lucidi sintetici e poco esplicativi.

La cultura logistica è fondamentale per svolgere al meglio il proprio lavoro: la formazione, insieme allo studio e all’esperienza, costituisce infatti uno dei presupposti necessari al management aziendale.





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